“Più facile passare dalla zona arancione a quella gialla o a quella rossa? Qui da me la zona rossa non la prendo neanche in considerazione perché sta scendendo l’Rt di contagio. A oggi, secondo i nostri calcoli, è intorno a 1,06-1,07“: lo ha affermato Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ospite di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio1. “Se va sotto 1 vuol dire che la curva dei contagi sta scendendo e di conseguenza con qualche giorno di ritardo comincerà a scendere la curva dei ricoveri e quella delle terapie intensive, e dunque anche quella dei decessi“.
“Se entro la fine del mese l’Rt scende sotto 1 potremo ragionare in termini ampliativi delle misure prese finora. Ancora qualche giorno in zona arancione sicuramente lo faremo”
“Se riusciamo a stare attenti adesso, a fare bene le cose, magari riusciamo a riaprire un po’ per il ponte dell’Immacolata. Vorrebbe dire ridare un po’ di fiato al commercio“.
“Non è complicato perché noi decidiamo poco o niente” in riferimento alla classificazione delle Regioni secondo zone di rischio (rossa, arancione, gialla), “ci arrivano secondo questi famosi 21 parametri, di cui peraltro sarebbe opportuno discuterne. I numeri si leggono, poi si interpretano,” ha proseguito Toti. “Se trasformiamo i colori, che sono delle limitazioni anche dolorose alla nostra economia, in una sorta di pagella diventa non solo sgradevole ma anche particolarmente ingiusto. Al primo giro, per non assumersi una piena responsabilità, che pure è prevista dal quadro normativo, si è cominciato a mettere in discussione i dati numerici che provenivano dalle Regioni. Cosa che ritengo non solo assurda ma anche ingiusta“. “Se vorrei meno parametri? Ma sì, stiamo scegliendo con parametri che sono molto vecchi di due settimane rispetto all’andamento, e alcuni non so quanto senso abbiano ancora di fronte alla progressione della pandemia. E’ come avere un cruscotto di comando con tante spie, talvolta si rischia di fare confusione tra quelle davvero importanti e quelle che lo sono meno“.