Negli Stati Uniti non sarà necessario imporre un lockdown se raddoppia il numero delle persone che indossano la mascherina e se viene rispettato il distanziamento sociale. Ne è convinto il virologo Antony Fauci, che in un’intervista al programma ‘Good Morning America’ dell’Abc ha detto che ”l’aiuto sta arrivando davvero” e che i vaccini in fase di sviluppo ”avranno un impatto positivo importante”. Il massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti ha aggiunto di ritenere che entro giugno spera che ‘‘il cittadino comune possa ricevere un vaccino”. Intanto Fauci ha detto che ci sono diversi comportamenti fondamentali che gli americani possono adottare per arginare la diffusione del coronavirus, compreso l’uso delle di mascherine “idonee”, evitare la folla, mantenere il distanziamento sociale e lavarsi le mani.
Bisogna trovare urgentemente delle terapie per curare l’infezione da SarsCoV2 agli esordi, in modo da evitare l’aggravamento dei pazienti e ridurre la pressione sui sistemi sanitari: è l’appello che il virologo Anthony Fauci lancia insieme ai suoi collaboratori dell’Istituto statunitense per le malattie infettive (Niaid) dal sito della rivista Jama, invitando scienziati, aziende farmaceutiche e società civile a intensificare gli sforzi. Nell’articolo gli esperti sottolineano come siano già disponibili o in via di sviluppo diversi farmaci per le forme più severe di Covid-19 (ad esempio l’antivirale remdesivir e il corticosteroide desametasone), mentre mancano rimedi efficaci per gli stadi più avanzati.
Questi trattamenti potrebbero migliorare la prognosi dei pazienti, ridurre i ricoveri, evitare complicanze a lungo termine, accorciare il periodo di contagiosità e dunque il rischio di trasmissione. Fauci insieme ai suoi colleghi ricorda poi quanto la ricerca sta facendo per valutare l’efficacia di antivirali gia’ disponibili sul mercato e altre terapie che sono invece specifiche per il virus SarsCoV2 (come il plasma iperimmune e gli anticorpi monoclonali). Sottolinea inoltre come siano allo studio nuove strategie per somministrare i farmaci in modo alternativo rispetto all’infusione endovenosa, ad esempio con inalazioni o iniezioni intramuscolari che permetterebbero il trattamento ambulatoriale a costi piu’ accessibili.
“A partire dalla scoperta di nuovi farmaci fino alla loro rigorosa sperimentazione clinica, queste sfide richiedono uno sforzo e un impegno significativo da parte di tutti gli attori coinvolti, incluse le aziende farmaceutiche, gli scienziati, gli sperimentatori e i volontari per gli studi. Prevenire le ospedalizzazioni e le conseguenze croniche di Covid-19 non solo salvera’ vite – concludono gli esperti – ma ci aiuterà pure a ridare fiato ai sistemi sanitari e a quelle istituzioni che sono sovraccaricate dagli effetti della pandemia”.