Covid, l’allarme: “Nelle carceri duemila contagiati, ma i dati sono sottostimati”

"I detenuti infetti dal coronavirus secondo i dati forniti dal Dap, il dipartimento amministrazione penitenziaria, sono 827 mentre quelli del personale penitenziario 1.020, con una percentuale di infetti del 2,2% mentre quella nazionale è del 1,3%"
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I dati forniti dall’Amministrazione Penitenziaria di oggi sui detenuti ed il personale penitenziario contagiati dal virus ci dicono che le persone infette sono oramai duemila”. Ma “i dati forniti sembrano essere sottostimati o non aggiornati, i dati in nostro possesso ci parlano di almeno duecento unità in più”. A riferirlo è il segretario generale del Spp, sindacato polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo. “I detenuti infetti dal coronavirus secondo i dati forniti dal Dap, il dipartimento amministrazione penitenziaria, sono 827 mentre quelli del personale penitenziario 1.020, con una percentuale di infetti del 2,2% mentre quella nazionale è del 1,3% – riferisce – Le situazioni più preoccupanti sono in Campania con 186 detenuti infetti e 195 poliziotti, con particolare preoccupazione a Napoli Poggioreale con 102 detenuti infetti e 46 poliziotti e Secondigliano con 72 detenuti e 75 agenti; in Lombardia con 195 detenuti contagiati e 128 agenti, di cui a Bollate 83 detenuti e 13 agenti e a San Vittore 50 detenuti e 16 agenti; e nel Triveneto con 124 detenuti e 44 agenti quasi tutti concentrati nel carcere di Tolmezzo con 115 detenuti e 16 agenti”.

Per il Spp, “l’incapacità di arrestare la crescita del virus tra i detenuti ed i poliziotti rende necessario ricorrere a strategie straordinarie per evitare l’imminente collasso del sistema: infatti, i casi sono quadruplicati in meno di un mese. La mancanza di misure di prevenzione che si sarebbero dovute attivare da parecchi mesi per evitare il dilagare del virus, ora rendono di fatto necessario misure deflattive che prevedano l’uscita di almeno ventimila detenuti”.

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