Le mani possono dire molto. Sono il principale strumento di comunicazione, anche adesso che non è possibile dare la tradizionale “stretta”, e ci aiutano a esprimerci. Talvolta curate fin nei minimi dettagli, altre volte screpolate in balia di vento e sole. Sono però un’importante cartina di tornasole dei nostri stili di vita, delle nostre attività e dell’incedere del tempo. Tra mascherine e distanziamento, sono anche uno dei pochi lembi di pelle che rimangono scoperti in questo inverno, quando non si portano i guanti. Per mantenerle giovani talvolta non bastano nel consuete accortezze, ma è necessario agire più in profondità. «Il cosiddetto processo di “schelettrizzazione” è il principale indicatore del passare degli anni: le mani si presentano più rugose, più vuote; si assottigliano i tessuti molli e vengono in evidenza le vene e strutture tendinee», spiega Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano. «Non solo, tendono a presentare delle macchie: queste possono dipendere dalla propria struttura genetica, ma anche dall’esposizione al sole. Infatti spesso non ci preoccupiamo di proteggerle dai raggi ultravioletti. La conseguenza è nella comparsa di macchie più o meno intense, dalle dimensioni variabili, che rappresentano un importante inestetismo». Il momento migliore per prendersene cura è l’inverno. «I trattamenti danno risultati consolidati nell’arco di alcuni mesi. Iniziare oggi significa prepararsi ad avere mani più giovani e in buona salute la prossima estate», afferma Gilardino. Ad esempio, per contrastare le macchie, «il trattamento prediletto è quello con luce pulsata che permette nell’arco di poche sedute di intervenire sul pigmento e “polverizzarlo”; scomparirà attraverso una leggera desquamazione. Per le situazioni più severe – che possono degenerare nella cheratosi – più indicato è l’uso di laser specifici che agiscono in profondità cancellando la parte più scura». In entrambi i casi non è richiesto alcun periodo di convalescenza ed è possibile tornare subito alle proprie attività quotidiane.
Per contrastare l’invecchiamento delle mani cambia l’approccio. «Parliamo di acido ialuronico», prosegue la specialista. «Dovendo ripristinare non solamente volumi persi, ma anche elasticità, l’acido ialuronico ci dà la garanzia di un’azione efficace e assolutamente soft. Viene somministrato con una minuscola cannula così da risultare non invasivo e senza effetti collaterali. Per attenuare le rughe, è indicato il ricorso a rivitalizzanti. Quindi, sempre acido ialuronico, ma in una composizione leggermente differente. Un leggero peeling può inoltre aiutare nel ristrutturare la pelle e renderla liscia e uniforme, ma anche può essere una valida soluzione di mantenimento e di protezione». In tutto questo, non devono mancare però le consuete accortezze da adottare: una «beauty routine che faccia attenzione agli aspetti di idratazione e di protezione solare è fondamentale», aggiunge la dottoressa Gilardino. «E, in un periodo come questo che ci chiede di sanificarci le mani spesso, meglio preferire il sapone ai gel a base alcolica. I gel sanificanti tendono a rovinare la barriera cutanea delle nostre mani: aiutiamole a proteggersi quindi facendo ricorso a sieri specifici e, vista la stagione, ricordiamoci che l’uso dei guanti per tenerle al caldo fa sempre bene».
Patrizia Gilardino – profilo professionale. Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1988, Patrizia Gilardino si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Milano nel 1993. Iscritta all’Ordine dei Medici di Milano dal 1989, ha lavorato fino al 2003 all’Unità Funzionale di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Multimedica di Sesto San Giovanni. Esercita la libera professione al Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Milano, al Centro Dermatologico Europeo, nel proprio studio di via Colonna a Milano e nello studio di via Colombo 44 a Piacenza. È membro della Società di verifica e controllo di qualità e della Società americana di chirurgia plastica. È socio Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica) ed è iscritta all’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe)