Sulla base dei nuovi dati del monitoraggio, attesi domani, si decideranno le fasce di rischio delle varie regioni e il governo delineerà il Dpcm del 3 dicembre, prefigurando anche le regole di condotta per il periodo natalizio. Tra le ipotesi, c’è la quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero, anche per chi va a sciare oltre frontiera. La maggioranza dei Paesi di confine sono concordi nel non riaprire gli impianti sciistici. Ma il governo e’ orientato a non limitare gli spostamenti trasfrontalieri neppure con quelli come l’Austria che sono propensi a tenere aperto. In ogni caso saranno prescritti rigidi controlli sanitari, a partire dalla quarantena, per chi rientra. L’Italia, va da se’, terra’ chiuse le stazioni sciistiche.
Sul tema ricongiungimenti a Natale, il ministro della Salute Roberto Speranza chiede che siano consentiti solo i trasferimenti tra regioni in area gialla. Questo avverrebbe anche nei casi in cui siano interessati parenti di primo grado. Da decidere, inoltre, il numero di persone che potrebbero partecipare a riunioni di famiglia. Sei, otto o dieci? Dipendera’ dalla curva dei contagi. Piu’ definita la questione per quanto riguarda le scuole. Verso la riapertura, a partire da mercoledi’ 9 dicembre, le scuole superiori e le seconde e terze medie nelle regioni in fascia intermedia di rischio. Il governo e’ propenso a favorire il commercio in periodo natalizio, con un prolungamento degli orari in modo da limitare il rischio di contagio. Tra le ipotesi quella di portare la chiusura dei negozi alle 22, il coprifuoco alle 23, tranne che per i giorni di vigilia che godranno di un regime piu’ permissivo.
In giornata ci saranno due vertici per discutere del tutto: il primo (alle 13) piu’ politico a Palazzo Chigi coi capidelegazione, l’altro il confronto tra i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con le regioni (alle 16).