Gli effetti del Covid-19 sulla mortalità in Italia: l’impatto devastante della scorsa primavera al Nord, la Lombardia da -5,8% a +191% a marzo [TABELLE]

"Si rileva a partire dal mese di marzo una importante “rottura” della tendenza alla diminuzione della mortalità riscontrata per i primi due mesi del 2020"
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L’Italia è uno dei Paesi con il maggior numero di morti a causa dell’epidemia di Covid-19. Durante i mesi di marzo e aprile 2020, l’impatto dell’epidemia sulla popolazione anziana è stato devastante. I decessi legati al Covid-19 sono stati elevati, al punto da influire sulla tendenza della mortalità generale del Paese. In questo articolo presentiamo i dati forniti dall’Istat sui decessi legati all’epidemia e su come questi abbiano alterato la mortalità dell’Italia. Emergerà la situazione drammatica vissuta dalla Lombardia la scorsa primavera, insieme al forte aumento della mortalità al Nord, con effetti più contenuti al Sud.

L’Istat, grazie alla collaborazione attivata con il Ministero dell’Interno per l’acquisizione tempestiva dei dati ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) e con il Ministero dell’economia e delle finanze per l’acquisizione del flusso dei deceduti tramite l’Anagrafe Tributaria, è in grado di contribuire alla diffusione di informazioni utili alla comprensione dell’impatto dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sulla mortalità totale della popolazione residente diffondendo dati tempestivi sui decessi giornalieri comunali per il complesso delle cause, per genere ed età. Con l’aggiornamento della base dati per il periodo gennaio-agosto 2020 del 22 ottobre 2020 vengono diffusi per la prima volta i dati dei decessi per tutti i comuni italiani (7.903 comuni al 31 agosto 2020)”, si legge nel documento.

“Considerando l’andamento dei decessi per il complesso delle cause nel primo bimestre del 2020 rispetto al 2015-2019, e quello nei mesi di marzo e aprile 2020, si rileva come è noto a partire dal mese di marzo una importante “rottura” della tendenza alla diminuzione della mortalità riscontrata per i primi due mesi del 2020. Anche quando non si ha una netta inversione di tendenza, infatti, la diminuzione dei decessi a marzo 2020 è comunque molto più contenuta rispetto ai due mesi precedenti. A livello territoriale è il Nord l’area in cui si registra l’inversione di tendenza più marcata a seguito della diffusione dell’epidemia di Covid-19, in particolare in Lombardia si passa da una diminuzione dei decessi del 5,8% del bimestre gennaio-febbraio 2020 -rispetto al 2015- 2019- ad un aumento del 191,2%nel mese di marzo, seguita dall’Emilia–Romagna con un aumento del 69,1%, e dal Trentino Alto-Adige (62,2)” (vedi tabelle seguenti).

Nel mese di aprile si iniziano ad osservare alcuni importanti cambiamenti nello scenario precedentemente descritto. Si registra infatti, pur in un contesto ancora drammatico, una riduzione dell’eccesso di mortalità totale rispetto allo stesso periodo del 2015-2019, proprio in alcune aree che per prime sono state colpite più duramente dall’epidemia di Covid-19. A livello nazionale i decessi totali scendono dagli oltre 85 mila di marzo ai 72 mila di aprile e la variazione passa da un aumento medio del 47,2% di marzo (27 mila e 500 decessi in più rispetto alla media 2015-2019) al 39,2% di aprile (20 mila decessi in più)”.

coronavirus pandemia italia“La diminuzione più importante in termini di decessi e di variazione percentuale si osserva in Lombardia: i morti per il totale delle cause diminuiscono da 25 mila e 500 di marzo a 17 mila di aprile 2020 e l’eccesso di decessi rispetto alla media degli stessi mesi del periodo 2015- 2019 scende da 191,2% a 117,1%. Nel mese di maggio, a livello medio nazionale, i decessi totali risultano ancora lievemente superiori alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019 (quasi 52 mila nel 2020, +2,1%). Solo in 3 regioni la differenza percentuale è di circa il 10%, il primato spetta ancora alla Lombardia, in cui si osserva anche nel mese di maggio l’eccesso di decessi più marcato (12,2%). Nei mesi di giugno e luglio si registra al contrario a livello nazionale un calo del numero dei decessi rispetto alla media 2015/2019 (rispettivamente dell’1,5% e del 3%). Nello stesso periodo, la variazione è negativa per tutte le ripartizioni. Nel mese di luglio, per la prima volta dall’inizio della pandemia, anche la Lombardia (-4,9%) fa osservare un numero di decessi inferiore rispetto allo stesso mese della media 2015-2019 registra un valore negativo della variazione rispetto al quinquennio precedente”, conclude il documento dell’Istat.

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