Reggio Calabria, 44enne muore per trauma cranico ma finisce nei morti di Covid-19

Reggio Calabria, il Grande Ospedale Metropolitano comunica il decesso di un 44enne "per grave trauma cranico", ma viene conteggiato nei morti da Covid-19 come da protocolli nazionali
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Nel bollettino ufficiale fornito quotidianamente, il GOM (Grande Ospedale Metropolitano) di Reggio Calabria, hub d’eccellenza che sta gestendo egregiamente l’emergenza sanitaria, ha comunicato la morte di un uomo di 44 anni all’interno del bollettino dei morti da Coronavirus. Il 44enne, si legge nel comunicato, “è deceduto per un grave trauma cranico per cui era stato ricoverato. Per tale paziente il tampone d’ingresso in ospedale era risultato positivo al SARS-CoV-2“.

Tutti gli Ospedali, infatti, sono obbligati dai protocolli nazionali ad effettuare un tampone ad ogni paziente che in qualsiasi circostanza arriva al pronto soccorso. E’ chiaro che i morti da Coronavirus sono anziani con gravi patologie pregresse per cui è corretto considerare il virus come “killer” che da’ il definitivo colpo di grazia a quegli organismi che per l’età e le patologie sono già fragile o compromessi ma che senza il Covid-19 avrebbe comunque potuto continuare a vivere non per forza settimane o mesi, ma in alcuni casi anche per qualche anno.

Al contrario, però, questo in caso specifico è evidente che il 44enne sia deceduto per il trauma cranico in sè, e sarebbe morto anche senza il Covid che non ha quindi determinato il decesso. L’interrogativo che ci poniamo, quindi, è: quante persone che muoiono per altre svariate cause, con il Coronavirus e che vengono comprese nel conteggio ufficiale, sarebbero morte comunque anche senza il virus? 

Se domani ci dovesse essere un terremoto o un grave incidente che dovesse malauguratamente provocare 100 morti, che potrebbero essere tutti positivi asintomatici, verrebbero inseriti nel conteggio ufficiale dei morti di Covid-19 soltanto perchè erano contagiati (ma non malati!), nonostante fosse chiaro che quelle persone senza il terremoto o l’incidente non sarebbero mai decedute per la pandemia?

I dati sulla mortalità a lungo termine ci indicheranno la verità su questo tipo di statistiche, che comunque non andranno mai a smentire la pericolosità del patogeno esploso in Cina alla fine dello scorso anno, ma potrebbero ridimensionare un po’ i drammatici numeri ufficiali che vengono ogni giorno forniti nel bollettino ufficiale della protezione civile.

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