Il Big Ear Radio Telescope di Delaware (Ohio) è stato smontato nel 1998 dopo 30 anni di operatività. Nonostante non sia mai stato il radiotelescopio più grande o più sensibile del mondo, ha compiuto una delle osservazioni più famose nella storia dell’astronomia, un’osservazione che ancora oggi non trova spiegazione. Negli anni ’70, il Big Ear ha cercato segnali provenienti da civiltà extraterrestri e il 15 agosto 1977 ha rilevato un forte segnale intermittente, lungo 72 secondi, che spiccava tra il rumore di fondo.
Il team ha escluso velocemente un’origine terrestre o una trasmissione da satellite. Tuttavia, il segnale era così potente e insolito che Jerry Ehman, l’astronomo che ha analizzato i dati, lo ha annotato segnando la parola “WOW!”. Il direttore dell’osservatorio, John Kraus, poi ha fornito un resoconto dettagliato dell’osservazione: “Il segnale “WOW!” suggerisce altamente un’origine intelligente extraterrestre, ma si può dire molto poco in più finché non ritornerà per ulteriori studi”, ha scritto in una lettera all’astronomo Carl Sagan. Il team del Big Ear ha continuato ad osservare la stessa parte del cielo, come anche altri hanno fatto, ma il segnale “WOW!” non è mai tornato, né è stato osservato qualcosa di simile in qualsiasi altra parte del cielo.
Kraus e colleghi hanno persino cercato stelle che potrebbero essere la fonte del segnale. “Abbiamo controllato i cataloghi di stelle per qualche stella simile al sole nell’area ma non ne abbiamo trovate”, scriveva Kraus. Ad oggi, il segnale “WOW!” rimane senza una spiegazione e senza una ripetizione. Ecco perché la possibile scoperta di una probabile fonte realizzata nei giorni scorsi è una notizia importante. La scoperta è il risultato delle osservazioni di un astronomo amatoriale e della creazione di una nuova mappa in 3D della galassia.
Per comprendere come si è arrivati a questa scoperta, bisogna tornare indietro al 2013, quando l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato l’osservatorio spaziale Gaia per mappare il cielo notturno al fine di determinare la posizione, la distanza e il moto delle stelle con una precisione senza precedenti. Finora Gaia ha mappato circa 1,3 miliardi di stelle, permettendo agli astronomi di iniziare a creare la mappa 3D più dettagliata mai realizzata della nostra galassia. La missione dovrebbe continuare fino al 2024. La nuova mappa di Gaia ha migliorato notevolmente la nostra comprensione della galassia e delle stelle al suo interno e questo ha dato un’idea all’astronomo amatoriale Alberto Caballero. Il database di Gaia è ora molto più dettagliato del catalogo di stelle che Kraus ha studiato negli anni ’70, quindi forse potrebbe svelare la fonte del segnale “WOW!”, ha pensato Caballero.
Quindi Caballero ha ripetuto la ricerca, cercando stelle simili al sole per temperatura, raggio e luminosità, tra le migliaia che sono state identificate da Gaia in questa regione del cielo. La sua ricerca ha prodotto un solo candidato. “L’unica potenziale stella simile al sole in tutta la regione del segnale “WOW!” sembra essere 2MASS 19281982-2640123”, sostiene Caballero. Questa stella si trova nella costellazione del Sagittario ad una distanza di 1800 anni luce. È una gemella identica del nostro sole, con stessa temperatura, stesso raggio e stessa luminosità. Naturalmente, il lavoro di Caballero non significa che deve essere stata questa la fonte del segnale misterioso. L’astronomo amatoriale, infatti, indica che ci sono molte stelle in quella regione del cielo che sono troppo deboli per essere incluse nel catalogo e una di queste potrebbe essere la fonte.
E ci sono altre 66 stelle nel catalogo che Caballero ha identificato come potenziali candidati ma con evidenze meno forti. Queste hanno la stessa temperatura del sole ma i dati su luminosità e raggio sono attualmente incompleti. Quindi i dati futuri di Gaia e di altri progetti di mappatura potrebbero ancora rivelarle come corrispondenti. Al momento, 2MASS 19281982-2640123 è il candidato migliore per gli studi futuri. Per Caballero, un obiettivo sarebbe quello di cercare segni di esopianeti che orbitano intorno alla stella.