Tra le misure varate dal governo e volte a contrastare la diffusione del coronavirus in Italia durante le festività del Natale, tra restrizioni e limitazioni agli spostamenti, ce n’è una che più di tutte ha suscitato malcontento e molte reazioni negative. Che non sarà un Natale come tutti gli altri, lo avevamo già capito da tempo ma il divieto di lasciare il proprio comune nei giorni del 25, 26 dicembre e 1 gennaio non va giù agli italiani, soprattutto a coloro i quali, per via di questa regola, non potranno incontrare i parenti più stretti, che magati vivono a pochi chilometri di distanza, quindi con una situazione epidemiologia molto probabilmente simile, ma quanto basta per essere in un altro comune.
Proprio su questo punto, è in atto da giorni il pressing da parte di settori della maggioranza, in particolare al Senato con il dem Andrea Marcucci e Davide Faraone di Iv. Il premier Giuseppe Conte, dunque, starebbe riflettendo sulla possibilità di rivedere lo stop allo spostamento tra comuni -in particolare i piccoli comuni- nelle giornate “clou” delle festività, ossia 25-26 dicembre e 1 gennaio. Fonti parlamentari riferiscono all’Adnkronos di una interlocuzione con il governo sulla questione ieri al Senato, in occasione della comunicazioni del premier Conte. E, a quanto viene riferito, il presidente del Consiglio sarebbe intenzionato a ragionare sull’ipotesi di una modifica della norma.
Potrebbe essere modificato proprio il dl Natale oppure potrebbero essere aggiornate le Faq, allargando i casi di necessità rispetto a quelli consentiti ora.