Mentre circola la notizia del fatto che il Premier Giuseppe Conte sarebbe pronto a tornare sui suoi passi per quanto riguarda la misura più forte e allo stesso tempo più contestata tra quelle volte a limitare la diffusione del coronavirus nelle feste di Natale, ossia il divieto di spostamenti tra comuni nei giorni del 25-26 dicembre e 1 gennaio, il Ministro della Salute Roberto Speranza rema in direzione opposta, immaginando addirittura misure ancora più stringenti sugli spostamenti.
“Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, ci sara’ ancora un pezzo di discussione ma per me le norme sono giuste e anzi personalmente mi interrogo ancora sull’idea di immaginare come possiamo ancora limitare gli spostamenti”, ha detto Speranza, durante la registrazione di Porta a porta, che andra’ in onda su Rai1 in seconda serata. “Resto sulla linea della massima prudenza, non siamo ancora nella normalita’ – ha detto Speranza – Resta il numero drammatico dei decessi, non possiamo assuefarci a questo numero. Sono per il rimanere prudente e per la linea del rigore“.
Per il ministro, il prossimo periodo di vacanze e’ “l’occasione buona per ridurre di piu’ ancora i contatti, siamo vicini alla meta e sarebbe un peccato incredibile sprecare il lavoro fatto nelle ultime settimane e ripiombare, proprio tra gennaio e febbraio quando partiranno le vaccinazioni, in una nuova fase di recrudescenza“. Il ministro ha quindi ribadito che per lui la linea “e’ e resta quella della massima prudenza“. E fino al 15 gennaio l’attuale dpcm sara’ in vigore, con queste norme, anche se alcune regioni sono da zona rossa ad arancione, e da arancione a gialla, e quindi “stiamo restituendo pezzi di liberta‘”. E “se riusciamo a reggere queste due settimane molto insidiose potremo immaginare da febbraio, con le vaccinazioni, di poter guardare con piu’ fiducia al futuro. Servono ancora settimane di resistenza, il vaccino e’ la risposta vera ma le dosi non arriveranno tutte insieme. Pfizer Biontech nella primissima fase ci dara’ solo 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di persone”. A questo punto “serve un ultimo sforzo, che durera’ svariate settimane, e poi finalmente andremo verso una stagione diversa, riappropriandoci di tutte le nostre liberta'”.