A fronte del numero di casi di coronavirus costantemente elevato, gli ospedali della Germania chiedono di ritirare l’allentamento delle restrizioni anticontagio dal 23 dicembre al primo gennaio, deciso dal governo federale con gli esecutivi dei Laender nel quadro del blocco parziale in vigore dal 2 novembre al 10 gennaio. Per il presidente della Societa’ degli ospedali tedeschi (Dkg), Gerald Gass, allentare i limiti ai contatti puo’ portare a “un aumento del numero di infezioni, con ulteriori conseguenze per le cliniche“. Pertanto, Gass consiglia “con urgenza” di revocare l’allentamento delle restrizioni. Al contrario, come evidenzia il presidente della Dkg, un inasprimento delle restrizioni e’ “assolutamente sensato e necessario nelle aree con un’incidenza molto alta” di contagi da Sars-Cov2.
Gli appelli alla popolazione affinche’ mantenga i contatti privati il piu’ limitati possibile “apparentemente non sarebbero di sufficiente beneficio”. Gass ha quindi avvertito che, con le infezioni da Covid-19 ferme a livelli elevati, gli ospedali tedeschi sono in condizioni “molto difficili”. In particolare, il presidente della Dkg ha affermato: “Abbiamo il 40 per cento in piu’ di pazienti in terapia intensiva oggi rispetto alla primavera e, a differenza di allora, non e’ una situazione a breve termine, ma e’ cosi’ da settimane. senza che riusciamo a vedere una fine”. Per Gass, in tale situazione, gli ospedali tedeschi fronteggiano “una sfida e un peso estremi”.
La Danimarca, intanto, ha deciso di chiudere scuole medie e superiori, bar, caffe’ e ristoranti nell’area piu’ colpite dalla seconda ondata di coronavirus, tra cui la capitale Copenhagen. Lo riporta il Guardian. “Il tasso di contagi e’ troppo alto, la situazione e’ preoccupante”, ha detto la premier Mette Frederiksen annunciando le nuove misure. Stop anche a cinema, teatri, palestre e biblioteche. A Natale gli incontri dovranno essere limitati a un massimo di dieci persone.
Il Regno Unito, invece, ha registrato 14.718 ulteriori casi di coronavirus, in calo rispetto al totale di ieri (17.272), ma in aumento rispetto al totale di una settimana fa (12.330). Nella seconda metà del mese di novembre i numeri dei casi sono diminuiti drasticamente, ma ora sembrano nuovamente stabilizzarsi. Il numero di nuovi contagi negli ultimi sette giorni, 105.918, è ora inferiore solo dello 0,6% rispetto alla settimana precedente.
Tutto questo mentre l’Oms sottolinea che “la maggioranza della popolazione mondiale e’ ancora vulnerabile al virus del Covid-19“. Come ha spiegato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra, la considerazione emerge “dalle centinaia di studi di sieroprevalenza condotti nel mondo”. “Questi“, ha sottolineato, “ci dicono che la maggior parte della popolazione mondiale rimane vulnerabile al virus del Covid-19”.