Alcune delle più belle trazioni natalizie dei popoli europei sono quelle del Natale in Romania, dove i più piccoli hanno numerose occasioni per fare scorta di soldi e regali allietando i grandi con canti e decorazioni di buon augurio. Tra le Festività di dicembre in tutto il mondo c’è uno spettacolo rumeno molto originale: è la Danza dell’orso, una cerimonia di antica memoria che prevede il travestimento in orso di alcuni abitanti, sia nei paesi che nelle città più grandi, i quali propiziano l’anno venturo con le loro danze al suono dei flauti.
La Danza dell’orso in Romania
Nel periodo delle festività di dicembre in tutto il mondo, in est Europa, un posto di rilievo è occupato dall’Ursul, la Danza dell’orso in Romania.
Si tratta di un’antica tradizione rumena praticata soprattutto nelle regioni a est del Paese per le strade di molte cittadine, qui alcune persone si travestono da orsi ricoprendosi con le pelli di questi animali, danzando e facendo capriole per strada il giorno della vigilia dell’anno nuovo mentre vengono accompagnati dalle melodiose musiche dei flauti e dal ritmo delle percussioni.
La cerimonia richiama gli antichi rituali che derivano dalla tradizione pre-cristiana di questi luoghi e più precisamente a quelle delle popolazione della Dacia.
A quel tempo, gli orsi erano animali sacri per la popolazione e al loro ciclo vitale, che consta del periodo del letargo, era attribuito proprio il ciclico variare delle stagioni.
Urs in rumeno, analogamente a quanto accade per il latino indica anche l’Orsa Maggiore, la costellazione la cui posizione è strettamente connessa al succedersi delle stagioni che venivano da essa scandite come punto di riferimento.
Lo scopo della Danza dell’orso, quindi, non è solo quello di divertirsi ma anche quello di compiere un gesto rituale benaugurale per il nuovo anno, poiché in passato, quando venivano portati in giro veri orsi, la tradizione voleva che in questo modo si potessero tenere lontani gli spiriti maligni.
Gli abiti dell’Ursul
I costumi con cui i rumeni si travestono da orso sono completi di testa e grandi denti e decorati da pon-pon rossi posti su entrambe le spalle. La pelliccia può arrivare a pesare fino a 50 chili e per indossarla con disinvoltura molti degli “orsi” si devono preparare anche per tre mesi al fine di arrivare pronti alla cerimonia.
I musicisti indossano costumi folkloristici con motivi sui toni del nero e un nastro rosso, blu e giallo legato in vita come cintura.
Gli addestratori vestono, invece, una divisa in stile militare con cintura e stivali in pelle, sulla testa portano cappellini di velluto rosso con in cima l’immancabile pon-pon rosso.
Alla testa della parata vi sono gli irozi, i bambini e le bambine che cantano annunciando l’arrivo della parata.
La parata della Danza dell’orso
La Danza dell’orso secondo la tradizione prevede che nei villaggi più piccoli la processione con 24 orsi visiti ogni casa, insieme ai cosiddetti “domatori di orsi” e ad altri personaggi in abiti femminili; mentre nelle città più grandi si celebra la festa con una parata che culmina nella piazza centrale.
Il capo dei domatori ha un ruolo decisivo nella parata: egli è sia il coreografo che il direttore della cerimonia e decide i ruoli da attribuire a ciascun partecipante della manifestazione.
Il Natale in Romania
Il Natale in Romania non è, tuttavia, semplicemente la cerimonia della Danza dell’orso, poiché anche in questo Paese hanno largo spazio i festeggiamenti cristiani.
Tra le festività di dicembre in tutto il mondo, in Romania il clima natalizio ha inizio, però, prima di quanto accada in altre regioni occidentali: già nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicola porta dolci e doni ai bambini che sono stati buoni e lascia ramoscelli a quelli che sono stati monelli e disobbedienti.
I ramoscelli vengono poi appesi nelle abitazioni dai genitori come monito per i piccoli che si possono così ricordare di essere più buoni nell’anno che seguirà.
Il primo Babbo Natale in Romania si attende con gli stivaletti puliti e lustri che vengono posti vicino alla porta d’ingresso per simboleggiare l’arrivo della prima neve dell’inverno che solitamente la festa porta con sé.
I bambini sono protagonisti anche della Vigilia di Natale e di quella di Capodanno. Durante la Vigilia di Natale i bambini eseguono canti natalizi e annunciano la nascita di Gesù Bambino con una stella di Natale creata con legno e carta colorata; in cambio del loro lieto canto e dell’annuncio della Natività i bambini ricevono auguri e soldini ma anche prelibatezze di frutta e cioccolatini.
I doni in Romania sembrano non finire mai perché anche durante la Vigilia di Capodanno i bambini ricevono soldi in cambio degli auguri che portano in giro con in mano un alberello su cui sono posizionati fiori di carta colorati.
I ragazzi più grandi e maggiormente dotati di coraggio si recano in chiesa dove ricevono l’acqua santa e nei villaggi nei pressi del Danubio i più audaci si gettano nelle gelide acque del fiume per recuperare la croce che è stata precedentemente lanciata dal prete, poiché chi trova la croce sarà benedetto e fortunato per tutto l’anno venturo.