Idrossiclorochina e Covid: via libera dal Consiglio di Stato ma “gli studi non indicano benefici”

"Nessun beneficio sulla riduzione della mortalità o sulla progressione alle forme più gravi di Covid-19 nei pazienti adulti trattati con idrossiclorochina"
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In merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera all’uso dell’idrossiclorochina in casi di Covid, secondo Franco Locatelli, presidente Consiglio superiore di sanità e membro del Cts, “non può, e non deve essere taciuto che le evidenze scientifiche derivanti dagli studi clinici più rigorosi pubblicati non indicano beneficio sulla riduzione della mortalità o sulla progressione alle forme più gravi di Covid-19 nei pazienti adulti trattati con idrossiclorochina“.
In un’intervista al Corriere della Sera, Locatelli precisa: “Nessuno degli studi internazionali ha documentato un beneficio del farmaco né da solo, né in combinazione con trattamenti antibiotici“.
Anche la Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha revocato il 15 giugno 2020 l’autorizzazione all’uso di emergenza per idrossiclorochina e clorochina in pazienti ospedalizzati e ha affermato che i suoi benefici non dimostrati ‘non superano i rischi noti e potenziali’“, ricorda Locatelli, precisando che “in tutti i Paesi europei e anche negli Usa il farmaco non è raccomandato ed è anzi fortemente sconsigliato. Le agenzie regolatorie (Ema e Fda) hanno tutte preso una posizione unanime: sono contrarie all’uso della clorochina in tutte le fasi di malattia Covid-19 e anche in prevenzione“.

Covid: sì del Consiglio di Stato all’uso dell’idrossiclorochina

L’idrossiclorochina può essere impiegata per la cura del Covid, ma solo con prescrizione e non rimborsabile: lo ha deciso, con un’ordinanza pubblicata l’11 dicembre, la terza sezione del Consiglio di Stato, accogliendo, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base, sospendendo la nota del 22 luglio 2020 di Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19.
Nell’ordinanza si legge: “La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati, non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti“. “La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico“, “in scienza e coscienza” e con il consenso informato del singolo paziente, e il monitoraggio costante e attento del medico che lo ha prescritto.

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