Si attende ancora il nuovo DPCM con le nuove misure che condizioneranno il Natale degli italiani in questo 2020 segnato dalla pandemia di SARS-CoV-2.
Se fino a ieri mattina si parlava di Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio, le indicazioni della serata vedevano l’Italia in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, dal 24 dicembre al 3 gennaio: sarebbe quest’ultima l’ipotesi di mediazione prevalente nel governo.
Secondo alcune fonti la discussione è ancora “tutta aperta” però e non è escluso che la zona rossa valga anche il 6 gennaio o si introducano per l’intero periodo regole da “zona arancione”.
Zona rossa nei giorni più critici, dunque, ovvero quelli a cavallo di Natale, Capodanno ed Epifania: il governo sta lavorando su questa ipotesi che sarebbe stata avanzata dal presidente del Consiglio Conte. Conte da giorni ai suoi interlocutori ribadisce le sue perplessità sulla necessità di tenere gli italiani chiusi per così lungo tempo in casa, ma l’ala rigorista insiste sulla possibilità di una stretta per tutti i giorni delle festività. Possibile comunque che si arrivi ad un compromesso.
“Qualunque sia la decisione del governo sulla zona rossa per Natale, io non ho niente da dire. Il problema è non continuare a cambiare perché questo disorienta i cittadini e chi campa non di reddito fisso,” ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in un’intervista al Corriere della Sera. “Basta paternalismo, basta trattare le persone come bambini. Prima permetti loro di fare una cosa e poi ti arrabbi se la fanno. Ma cosa avrebbero dovuto fare i milanesi? Si dovevano chiamare tra loro per darsi i turni d’uscita?“. Guardando invece a un leader che secondo Sala ha saputo usare le parole giuste durante la pandemia, il sindaco cita Angela Merkel: “Il sogno di ogni politico è lasciare dando il meglio di sé nell’ultima fase della propria carriera. E Merkel, nell’ultima fase, sta dando il meglio. L’ammiro profondamente. Se la Germania è dove si trova oggi è in gran parte merito suo“.
Sulla stessa linea il governatore del Veneto, Luca Zaia, che in un’intervista pubblicata oggi su La Stampa si dichiara favorevole a una “zona rossa” per Natale, ma solo se ci saranno “i ristori in percentuale sulle perdite di fatturato” delle imprese: “Chiudano ma a patto che ci siano i ristori in percentuale sulle perdite di fatturato“, ha detto Zaia. “Se è vero che si pensa a una misura dal 24, sarà fondamentale, in sicurezza, lasciare spazio nei prossimi giorni ai cittadini di fare la spesa. E per il giorno di Natale, adottando il modello tedesco, pranzi limitati alla stretta cerchia famigliare“.