Francesco Oliviero, psichiatra e pneumologo, è intervenuto nella trasmissione “Una mela al giorno”, condotta da Andrea Lupoli su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt). Oliviero ha fatto discutere in questi giorni per le sue dichiarazioni sui vaccini. Su Cusano Italia Tv ha chiarito la sua posizione: “Il discorso delle vaccinazioni pediatriche è un discorso molto complesso, bisognerebbe differenziare -ha affermato Oliviero-. Il problema è la vaccinazione di massa che è stata resa obbligatoria. Questo tema fino al 2017 non era presente, in quanto c’era una raccomandazione alla vaccinazione, il fatto che non ci fosse una legge che la rendeva obbligatoria permetteva ai genitori anche di poter scegliere. Il tema della vaccinazione di massa andrebbe affrontato a vari livelli. Io sono tra coloro che sostengono la posizione free-vax, per cui ognuno deve essere libero di scegliere secondo scienza e coscienza, per questo si dovrebbero fare anche delle politiche di informazione a scuola, anche per i genitori, per far sì che possano scegliere ciò che è meglio per i loro figli. Non c’è un’opposizione ai vaccini da parte mia, come qualcuno vorrebbe pensare. Nel 2017 non c’era l’obbligo e le cose funzionavano. I vaccini sono riusciti a debellare malattie anche importanti nel corso della storia, questo è indubbio e quando queste malattie venivano debellate c’era anche un miglioramento delle condizioni igienico sanitarie. Questi due co-fattori hanno determinato l’eradicazione di malattie che nei primi anni del 900 erano endemiche. Su questi argomenti si può dire tutto e il contrario di tutto. Quello che bisognerebbe dire ai genitori è che se un bambino si vaccina per morbillo, rosolia e parotite, non avrà un’immunità permanente, per questo c’è la necessità di fare continuamente richiami. Se invece una persona fa il morbillo come l’abbiamo fatto tutti noi da bambini, gli anticorpi rimarranno in circolo per tutta la vita. Io credo che la maggior parte delle persone sia convinta che fare una vaccinazione da bambini per determinate patologie determini un’immunità per tutta la vita. Ecco che questo è importante da chiarire, altrimenti non facciamo corretta informazione“.
Sul vaccino anti-covid. “Io non farò il vaccino perché non ritengo che questo vaccino possa fornire un’immunità permanente, ci sarà bisogno di continui richiami –ha dichiarato Oliviero-. Stiamo parlando di un virus che, essendo un virus Rna, è mutageno. Ci sono grandissimi rischi perché il vaccino non è ancora stato sperimentato. Per la prima volta sarà un vaccino ad acidi nucleici, a Rna messaggero. Per la prima volta sarà l’organismo umano a produrre degli antigeni verso i quali si dovrebbero produrre anticorpi. Questi vaccini sono stati creati nell’arco di pochi mesi e non sono mai stati sperimentati. Direi semplicemente di avere una posizione attendista per valutare, considerando ad esempio che i vaccini anti-influenzali sono stati studiati per anni e anni. Se dovessi contrarre il covid-19 so che ci sono terapie che sono efficacissime utilizzate da alcuni medici nel periodo di marzo-aprile, soprattutto nelle zone della Lombardia, del Veneto e del Piemonte. Terapie che sono state confermate, a base di azitromicina come copertura per eventuali complicanze batteriche, di enoxaparina per evitare problematiche della tromboembolia polmonare e poi di idrossiclorochina che, tra tante polemiche, si è visto che può avere un’azione molto efficace“.