Il ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon, durante la puntata di Report che andrà in onda questa sera, farà importanti rivelazioni sulla vicenda del rapporto dell’Oms sulla prima risposta italiana alla crisi pandemica da SARS-CoV-2. Il rapporto è stato ritirato appena un giorno dopo la sua pubblicazione lo scorso maggio e da allora non si placano le polemiche. C’è chi ritiene che sia stato “censurato” perché avrebbe messo in imbarazzo il Governo e altri alti dirigenti sanitari per gli errori commessi prima e durante la pandemia.
A Report, Zambon rivelerà il contenuto della telefonata ricevuta dal direttore generale aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra. “Se ho ricevuto minacce? Mi telefonò Ranieri Guerra e mi disse che era sulla porta del direttore generale e che se non avessi modificato il testo come richiesto, avrebbe detto che c’ero io dietro la puntata di Report che metteva sotto accusa l’Oms. Ma io della puntata di Report di quella sera non sapevo assolutamente niente. E solo, poi guardandola, capii perché: si facevano pesanti accuse sui legami tra Cina, Etiopia e altre cose e c’era anche una parte dedicata al piano pandemico”, spiega Zambon. “A Ginevra (sede dell’Oms, ndr) c’era una grandissima apprensione per l’inchiesta e quindi anche Tedros certamente lo sapeva, cosa che ovviamente mi avrebbe messo in una posizione estremamente difficile, potevo essere licenziato in qualsiasi momento”.
Zambon racconterà poi al giornalista di Report Giulio Valesini che non cambierebbe di una virgola il contenuto del rapporto nel quale ha definito la gestione italiana della prima ondata della pandemia “improvvisata, caotica e creativa“. E aggiunge: “Io francamente vado molto fiero dei contenuti del rapporto. Volevo che fosse letto dalla gente e non solo da ministri e decisori politici, volevo che fosse letto dalle persone perché potessero essere preparate anche da un punto di vista emotivo“, con la “speranza” di salvare vite umane.
“Più volte Ranieri Guerra, sia via mail che per telefono, mi ha chiesto di modificare la datazione del piano pandemico italiano. Lui voleva che io scrivessi nel rapporto che il piano, dal 2006, era stato aggiornato, usando proprio le parole updated and reconfirmed. Consultandomi con tutti gli autori del rapporto, abbiamo deciso assolutamente che potevamo scrivere reconfirmed perché in effetti non era cambiato neanche di una virgola dal 2006, ma certamente non potevamo scrivere updated cioè aggiornato. Questo sarebbe stato dichiarare il falso ed io non me la sono sentita”, aggiunge Zambon.
“Dopo la pubblicazione si è innescato un incendio in varie istituzioni di Roma. So per certo che c’era grande subbuglio. Questo devo dire che mi fece molto male“, continua Zambon. Report questa sera mostrerà una e-mail del direttore dell’Oms Europa Hans Kluge nella quale lo stesso Kluge mostra preoccupazione per la reazione del ministro della Salute italiano, tanto da scrivere: “E’ la questione chiave, la mia relazione con il ministro che era molto infastidito”. E aggiunge: “Scriverò al ministro che istituiremo un gruppo di esperti Ministero/Istituto Superiore di Sanità/Oms per rivedere il documento”. Una proposta che Zambon ha trovato “strana. E infatti poi dopo quando mi venne chiesto il testo per fare evidentemente delle modifiche – racconta Zambon – io insieme tutti gli autori eravamo tutti concordi nel dire che l’Oms può fare assolutamente quello che vuole ma senza il nostro nome”.
Zambon racconterà anche del suo tentativo, vano, di avvisare il direttore generale dell’Oms Tedros sui rischi legati alla decisione di ritirare il rapporto sul piano pandemico italiano per la reputazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. “‘E’ stata ritirata una pubblicazione dell’Oms (approvata a tutti i livelli, compreso il Chief Scientist) – scriveva Zambon il 28 maggio a Tedros – danneggiando di fatto la credibilità dell’Oms. C’è il rischio di danni catastrofici in termini di indipendenza e trasparenza se una versione ‘censurata’ della pubblicazione fosse modificata’. Parlavo di danno catastrofico reputazionale. Purtroppo credo di non essere andato troppo distante. A quella mail non ho mai ricevuto risposta“, racconta Zambon.
Ma un piano pandemico aggiornato sarebbe servito all’Italia per affrontare meglio il Covid? “Io penso di sì – risponde senza giri di parole Zambon – non è possibile che un piano di 14 anni fa possa essere attuale. Il piano pandemico dell’influenza è la base per prepararsi alle pandemie che sono causate da diversi agenti virali. Peraltro ce ne sono stati diversi che sono stati causati da Coronavirus: la Sars nel 2003, poi la Mers nel 2014-2015 anche quello era un campanello d’allarme, e poi è arrivato questo Coronavirus nel 2019″.
Mail Oms a ricercatori: “Non presentatevi dai magistrati di Bergamo”
Nella puntata di Report che andrà in onda stasera, verrà mostrata al pubblico anche l’e-mail che il capo dell’Ufficio legale dell’Oms Europa ha inviato ai ricercatori convocati della procura di Bergamo nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro. “Attualmente ci sono diverse cause legali in tema Covid-19 contro l’Oms e numerose inchieste parlamentari che coinvolgono l’Oms a livello globale. Dobbiamo stare attenti a non creare un precedente. Per questi motivi, vi chiediamo di non presentarvi all’interrogatorio con la Guardia di Finanza”, si legge nella mail.