SARS-CoV-2, l’infettivologo Andreoni: “La variante non è certo la prima e non merita tutto questo clamore”

"Questa sarà la decima-quindicesima variante del virus di cui si parla. Adesso si descrive una variante che si trasmette più facilmente"
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Il Prof. Massimo Andreoni, dir. Uoc malattie infettive Tor Vergata, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
La variante del coronavirus – “Serve sempre quel minimo di cautela indispensabile rispetto a notizie che iniziano a circolare prima ancora che ci siano pubblicazioni scientifiche –ha affermato Andreoni-. Questa sarà la decima-quindicesima variante del virus di cui si parla. Adesso si descrive una variante che si trasmette più facilmente. La mia impressione è che questo è un virus Rna quindi ha una grande capacità a mutare per sua natura. Se si diffonde un po’ di più, ma clinicamente non è più aggressivo è interessante, ma non merita tutto il clamore che gli viene dato. Ai fini della cura dovrebbe rispondere ai pochi farmaci che abbiamo in questo momento a disposizione.
La mia sensazione è che questa variante abbia un impatto modesto sul vaccino. E’ una discussione che se si fosse tenuta su tavoli scientifici anziché sui media forse sarebbe stato più intelligente, perché soprattutto in una fase in cui dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi, non è il caso di creare tutte queste preoccupazioni e questi dubbi. E’ normale che i media debbano dare la notizia, mi lamento con la parte scientifica che prima di dare certe notizie dovrebbe avere dati sufficienti. Da quei pochi dati che abbiamo a disposizione, questa modificazione della proteina spike sembrerebbe essere modesta e quindi non determinare la necessità di un cambiamento del vaccino. E ormai il vaccino si è capito come farlo, quindi anche se fosse necessario un nuovo vaccino sapremmo farlo rapidamente”.

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