Secondo quanto rilevato dagli inquirenti, l’equipaggio del Boeing precipitato sabato al largo dell’Indonesia con 62 persone a bordo non ha inviato alcun sos prima dell’incidente. Lo riferisce un responsabile dell’inchiesta, mentre dei sub cercano in mare i resti dell’aereo e le scatole nere. In base a quanto emerso dalla registrazione delle comunicazioni tra l’equipaggio e i controllori di volo, ci sono stati solo dialoghi di routine e nessuno scambio prima che l’aereo della Sriwijaya Air precipitasse in acqua in meno di un minuto, come ha spiegato Nurcahyo Utomo, investigatore dell’agenzia indonesiana della sicurezza dei trasporti (Ntsc). I dati preliminari suggeriscono che “molto probabilmente” l’aereo era ancora intatto quando ha toccato la superficie dell’acqua. “Ma ancora non sappiamo cosa abbia causato l’incidente“, ha aggiunto. Intanto la polizia ha identificato una prima vittima, grazie alle impronte digitali di una mano risalita in superficie: si tratta di uno steward di 29 anni, Okky Bisma. Circa 2.600 soccorritori e militari proseguono le operazioni di ricerca che hanno consentito di localizzare il segnale di due scatole nere a circa 23 metri di profondità che i sommozzatori continuano a cercare. Al momento sono stati recuperati dei resti umani, trasferiti in un ospedale per l’identificazione attraverso le analisi del dna.