Le autorità della citta cinese di Tianjin stanno rintracciando diversi lotti di gelati contaminati dal nuovo coronavirus dopo che tre campioni sono risultati positivi ai test. Tutte le scorte della Tianjin Daqiaodao Food sono state sigillate dopo che i campioni inviati dall’azienda al centro municipale per il controllo delle malattie martedì 12 gennaio e ieri sono risultati positivi al coronavirus. Le indagini epidemiologiche preliminari mostrano che l’azienda ha prodotto il lotto di gelato utilizzando materie prime come latte in polvere importato dalla Nuova Zelanda e il siero di latte in polvere importato dall’Ucraina. Alle 14 di oggi tutti i 1.662 dipendenti dell’azienda sono stati messi in quarantena e sottoposti a tampone molecolare. Di questi, 700 risultano negativi a Covid mentre i risultati dei test sulle 962 persone rimanenti non sono ancora stati resti noti. Le autorità hanno adottato misure per sanificare l’ambiente, mettere in quarantena i contatti ravvicinati e rintracciare i lotti di gelato già venduto.
La Cina intensificherà ora le ispezioni sui prodotti congelati importati dall’estero per prevenire la diffusione della Covid-19 lungo la catena del freddo. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il portavoce dell’Amministrazione generale cinese delle dogane, Li Kuiwen. Gli esportatori esteri di generi alimentari, ha spiegato Li, dovrebbero seguire rigorosamente le linee guida normative emanate dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao) e dall’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms) per assicurare che le loro esportazioni in Cina non risultino contaminate dal coronavirus durante le operazioni di produzione, lavorazione, conservazione o trasporto dei prodotti.
Fino ad oggi, Pechino ha sospeso le importazioni nazionali da 124 produttori di alimenti trattati lungo la catena del freddo in 21 diversi Paesi in cui i dipendenti sono stati infettati dalla COVID-19. Tra queste, ha precisato il portavoce cinese, 107 aziende hanno sospeso volontariamente le esportazioni in Cina a seguito dello scoppio dei focolai di contagio. La Cina, ha affermato Li, aumenterà anche i test sugli alimenti importati dall’estero trattati lungo la catena del freddo, in particolare sui frutti di mare. Fino al 13 gennaio, ha concluso il funzionario cinese, da circa 1,3 milioni di prodotti trattati lungo la catena del freddo sono stati prelevati campioni per l’analisi molecolare, di cui 47 risultati positivi al coronavirus.