Divieto di asporto dopo le 18, cosa sono i codici Ateco 56.3 e 47.25? Ecco a chi è rivolto lo stop

Vietato l'asporto dopo le 18 con le misure restrittive del nuovo Dpcm: ecco chi riguarda il nuovo divieto, pizzerie e ristoranti sono salvi
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Sono entrate in vigore da ieri le nuove misure restrittive dell’ultimo Dpcm per contrastare la diffusione del virus di SARS-CoV-2, firmato pochi giorni fa dal premier Conte. L’Italia si tinge di arancione, con tre regioni in zona rossa e poche in zona gialla. Il nuovo Dpcm parla chiaro: da ieri, 16 gennaio, fino al 5 marzo, è vietato l’asporto dopo le 18.00. Una notizia che ha creato polemiche, critiche e discussioni, ma bisogna andare a fondo per capire a chi è rivolto questo nuovo stop. L’asporto non riguarda pizza, rustici e cibo vario: ristoranti e pizzerie, come anche gelaterie e pasticcerie,  possono tirare un sospiro di sollievo: la stretta è rivolta a bar ed enoteche per lo più. Sul Dpcm reso noto pochi giorni fa si legge: “Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18?.

Cosa sono i codici Ateco 56.3 e 47.25?

Si tratta di “bar e altri esercizi simili senza cucina” e “commercio al dettaglio di bevande“: non è consentito, dopo le 18, quindi vendere, ai bar senza cucina e alle enoteche. Una decisione presa, probabilmente, per evitare assembramenti fuori dai locali negli orari dell’aperitivo, visto che vieta in qualche modo il consumo all’aperto di bevande, alcoliche o meno.

Ristoranti e pizzerie

Continuano quindi a poter lavorare senza problemi e senza particolari restrizioni di orari ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie: è possibile effettuare sia l’asporto che la consegna a domicilio, come accaduto finora.

 

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