SARS-CoV-2, l’immunità dura almeno 6 mesi: in caso di reinfezione, anticorpi rapidi ed efficaci, forse anche contro le mutazioni

I risultati di un nuovo studio confermano che i guariti dall'infezione da SARS-CoV-2, qualora incontrassero nuovamente il virus, possono potenzialmente 'montare' una risposta immunitaria rapida ed efficace
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Sono tanti gli studi volti ad individuare la durata dell’immunità dopo l’infezione da SARS-CoV-2. Pochi giorni fa, era stato uno studio da Hong Kong a stabilire che gli anticorpi neutralizzanti durano otre 6 mesi. Ora una conferma di questo arriva da uno studio condotto dal gruppo di Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York e pubblicato su ‘Nature’.

Anche questo studio, conferma che l’immunità a SARS-CoV-2 nei guariti può durare almeno 6 mesi. Un’analisi, condotta su oltre 80 persone precedentemente contagiate dal coronavirus e valutate a distanza di 1,3 e 6,2 mesi dall’infezione, indica che i livelli di cellule B della memoria specifiche – quelle che restano nell’organismo dopo la malattia, e che in caso di nuova esposizione allo stesso patogeno possono proliferare rapidamente e produrre anticorpi – sono rimasti costanti durante il periodo di studio. I risultati confermano che i guariti da Covid, qualora incontrassero nuovamente il virus, possono potenzialmente ‘montare’ una risposta immunitaria rapida ed efficace.

pandemia coronavirusI ricercatori hanno osservato che, “sebbene l’attività degli anticorpi neutralizzanti diminuisca nel tempo, il numero di cellule B della memoria rimane invariato”. Inoltre, notizia ancora più positiva mentre cresce la preoccupazioni per le nuove varianti di SARS-CoV-2, si è visto che “gli anticorpi prodotti da queste cellule memoria sono più potenti rispetto agli anticorpi originali, e possono essere più resistenti alle mutazioni nella proteina Spike” che media l’ingresso del virus nelle cellule bersaglio.

Queste osservazioni, spiegano gli autori, indicano che “le cellule B della memoria hanno la capacità di evolversi in presenza di piccole quantità di antigene virale persistente (piccole proteine ??del virus che possono essere rilevate dal sistema immunitario)”. “La continua presenza ed evoluzione delle cellule B della memoria – concludono – suggerisce che le persone potrebbero essere in grado di produrre rapidamente potenti anticorpi neutralizzanti dopo una reinfezione da SARS-CoV-2″.

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