A seguito delle raccomandazioni di revisione, in cui un gruppo di esperti indipendenti valuta se continuare a gestire le missioni robotiche oltre il tempo pianificato, la NASA ha stabilito di prolungare di 4 anni la missione Juno: potrà quindi raccogliere nuovi dati sui satelliti naturali Giove, a partire da Europa, che sotto i ghiacci nasconde un oceano in grado di ospitare forme di vita. Saranno i primi sorvoli delle lune dopo 20 anni dalle osservazioni dell’ultima sonda (Galileo).
La NASA ha anche approvato l’estensione (2 anni) della missione del rover InSight su Marte.
Secondo la revisione, da entrambe le missioni potrebbero derivare nuove scoperte: la missione Juno, in orbita attorno a Giove dal 4 luglio 2016, è stata estesa fino a settembre 2025. Finora la sonda si è concentrata sull’osservazione di Giove ma la lista dei suoi compiti crescerà, per includere passaggi ravvicinati a 3 delle sue lune (Io, Europa e Ganimede). I flyby potrebbero iniziare a metà 2021. I nove strumenti scientifici di Juno includono lo strumento italiano Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), realizzato da Leonardo sotto il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in sinergia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). La sonda ha anche un altro strumento italiano, KaT (Ka-band Translator) realizzato da Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) con il contributo della Sapienza e finanziato dall’ASI.
La missione InSight invece è stata estesa fino a dicembre 2022: “ammartato” sul Pianeta Rosso nel 2018, il lander continuerà a misurare i tremori sismici su Marte, per aiutare a comprenderne la struttura interna.