L’inverno della Sila: sul trenino più alto d’Europa e nella natura incontaminata

Tra le montagne della Sila, in Calabria, un trenino conduce alla stazione più alta d'Europa, le seggiovie su montagne innevate, i sentieri tra i "Giganti della Sila", e il viaggio tra le orme dei lupi
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Incontrare il lupo della Sila o dedicarsi al birdwatching, salire a bordo del Trenino della Sila sino a giungere alla più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa, ammirare la Via Lattea senza alcun ausilio tecnologico, sciare di giorno o di notte grazie ai moderni impianti di risalita o respirare l’aria candida di neve con una ciaspolata, sono solo alcune delle meraviglie che la stagione invernale riserva all’interno del Parco Nazionale della Sila che dal 2014 è anche Riserva della Biosfera tutelata dall’Unesco.

Il Parco Nazionale della Sila

L’altopiano della Sila si estende in Calabria tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone con 150.000 ettari di ricchezze naturali uniche nel loro genere tutelate dal Parco Nazionale della Sila.

Si tratta del più vecchio parco nazionale della Calabria e uno dei primi 5 nati in Italia. L’area, pur conservando il suo affascinante aspetto di zona selvaggia e incontaminata, colpisce il visitatore grazie ai tanti caratteristici paesini che ospita e all’opportunità di praticare numerosi sport outdoor.

Il Parco Nazionale della Sila è dal 2014 anche Riserva della Biosfera della Sila tutelata dall’Unesco; qui, nonostante le interazioni centenarie tra gli uomini e la natura, il paesaggio ha mantenuto un rapporto armonioso tra le attività umane, l’ambiente naturale e gli insediamenti urbani.

Il territorio della Riserva comprende il vasto altopiano della Sila, che possiede paesaggi molto variegati con morene glaciali, laghi e sorgenti.
Grazie alle sue caratteristiche morfologiche e geografiche, la Riserva della Biosfera della Sila ospita una grande varietà di ambienti naturali con microclimi differenti, che assicurano una biodiversità molto importante in tutta la regione biogeografica del Mediterraneo e ricca di specie endemiche rare.unesco

La biodiversità della Sila

All’interno del Parco vi sono 9 riserve naturali biogenetiche, tra queste spiccano quella de “I Giganti della Sila” che include 50 colossali alberi di pino e 5 di acero montano che hanno oltre 500 anni di età; ma anche la Riserva “Golia-Corvo” che è area di diffusione e ambientamento dei cervi, che qui si contano in una popolazione di circa 150 esemplari.

Il territorio del Parco include interamente o parzialmente anche 28 siti appartenenti alla Rete Natura 2000 il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità al fine di garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

mappature aree tranquille silaUna vasta biodiversità vegetale, mutevole con il variare dell’altitudine, caratterizza il paesaggio naturale del Parco.

Partendo dalla zona pedemontana sono tre gli spazi vegetazionali, costituiti dalle specie arboree, arbustive ed erbacee, più presenti.

Il primo dell’alta macchia mediterranea, in successione quello del pino laricio (Pinus nigra sottospecie calabrica), sicuramente il più pregnante e connotativo del bosco silano, e per ultimo, il più alto, quello occupato prevalentemente dal faggio.

Il Parco Nazionale della Sila è uno scrigno di biodiversità anche animale vi sono, infatti, 175 specie di animali autoctoni: 65 mammiferi, 80 uccelli (considerando solo i nidificanti), 16 rettili, 12 anfibi e 2 pesci (la trota macrostigma e la rovella). lupo silaLa fauna invertebrata è ovviamente molto più numerosa, stimabile in circa 4.500-5.000 specie, incluse le 14 specie endemiche della Calabria.

Ecco, quindi che popolano i boschi: le lontre e i gatti selvatici, le lepri, gli scoiattoli, il tasso, la volpe, la faina, la puzzola, la donnola, la martora, il cinghiale, il cervo, il capriolo; ma anche il ghiro, il quercino, il moscardino, topi selvatici e toporagni, il driomio e naturalmente il noto lupo della Sila, il simbolo di queste terre.

Il territorio del Parco è anche particolarmente vocato alle specie volatili.

Grazie alla disponibilità di diversi habitat come foreste, prati, pascoli, zone umide, ecc.; nonché grazie alla presenza di vaste estensioni di boschi maturi con uno stato di conservazione ottimale che sono alla base della presenza di comunità ornitiche ricche e differenziate.

Volano, dunque, nei cieli della Sila: il picchio, il nibbio reale, il falco pellegrino e il falco pecchiaiolo, il biancone e gheppio; ma anche il regolo, il crociere, il lucherino, l’averla piccola e la tottavilla…un vero e proprio eden di specie.

La stagione invernale in Sila

Nel periodo invernale, la neve si presenta sulla Sila già prima di Natale, ma nel mese di febbraio la montagna si ammanta di bianco e impreziosisce con il suo candore la magnificenza di questi luoghi; le temperature si abbassano vertiginosamente per scendere sulle vette più alte anche a -20° centigradi.

Si tratta di un periodo complesso per varie specie vegetali e animali che popolano l’altopiano ma i paesaggi mozzafiato e l’aria purissima della natura intonsa affascinano i visitatori che possono praticare molte attività invernali.

Sul territorio sono presenti 3 efficienti impianti di risalita realizzati con moderne infrastrutture; la meta più ambita è Camigliatello Silano con l’impianto di risalita che dalla località Tasso porta a 1.765 metri di quota su Monte Curcio e li ad attendere gli amanti dello scialpinismo vi sono 4 km di piste da scii per tutte le capacità sportive.

In località Fago del Soldato sorge la stazione sciistica di Pagliara che con il suo percorso illuminato consente anche di sciare in notturna. Nei pressi di Lorica, invece è presente una cestovia che conduce alla vetta più alta della Sila, Monte Botte Donato a 1.928 sul livello del mare.

Camminare in libertà sulla neve respirando la più pura delle arie di montagna è una delle opportunità da non perdere in Sila dove le ciaspolate sulla neve sono un’attività molto praticata, c’è persino la possibilità di vivere l’esperienza unica della ciaspolata sotto le stelle.

In Sila si può partecipare anche a Dog on the Snow, un’occasione unica e particolare per vivere una vera atmosfera nordica. Si tratta di una competizione dei cani da slitta si svolge sui Pianori di Carlomagno, tra Lorica e San Giovanni in Fiore a 1500 metri di altezza.

TRENO-DELLA-SILA

Chi visita questi luoghi nella stagione invernale non può mancare di viaggiare a bordo del Trenino della Sila. Lo storico trenino a vapore del 1929, che ha fatto la storia di questo territorio, ed è tornato a sbuffare tra i monti, offrendo emozioni d’altri tempi a coloro che decidono di intraprendere questo percorso.

Il viaggio a bordo dell’antico convoglio ferroviario va da Moccone a San Nicola Silvana Mansio, passando per Camigliatello Silano e consente di attraversare il cuore del Parco Nazionale della Sila fino a giungere alla più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa, posta a ben 1400 metri di altezza e garante di una suggestione senza tempo.

Cosa osservare in inverno sulla Sila

Durante l’inverno l’animale più diffidente, ossia il lupo, si concede all’osservazione del visitatore poiché a causa della mancanza di cibo e delle difficoltà portate dalla neve, esso si avvicina maggiormente ai centri abitati; chiare, inoltre, risultano le sue impronte lasciate sul manto nevoso.

Tra le specie animali silane, oltre al lupo, nella stagione invernale è possibile osservare altre specie come cervi, caprioli, cinghiali e volpi.

A pochi chilometri dal lago Arvo, a Silvana Mansio nei pressi di Lorica, spesso vengono avvistati branchi di caprioli; mentre nell’area circostante il lago artificiale di Ariamacina è presente un avamposto per dedicarsi al birdwatching e osservare gli uccelli presenti tra cui rapaci notturni e tante specie di uccelli acquatici sia migratori che stanziali.

Dagli impianti di risalita, nelle giornate più limpide si possono arrivare a vedere sia la costa jonica che quella tirrenica e i più fortunati possono persino scorgere l’Etna e le isole Eolie.
La notte, invece, quando la luna si nasconde è possibile ammirare lo spettacolo della Via Lattea in tutta la sua magnificenza, visibile a occhio nudo senza alcun ausilio tecnologico.

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