SARS-CoV-2, la svolta in Francia: virologi “scomparsi dalle tv”, Macron chiede di evitare allarmismo e “terrorismo”

Macron avrebbe preteso dal mondo scientifico e dai membri del Cts di concentrarsi esclusivamente sul lavoro, riducendo al minimo apparizioni davanti alle telecamere per parlare della pandemia da SARS-CoV-2
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Da quando ormai oltre un anno fa, la pandemia da SARS-CoV-2 ha fatto comparsa nel mondo, nelle televisioni italiane è stato un susseguirsi di esperti, virologi, epidemiologi, medici, pronti a dare opinioni, fornire spiegazioni e fare previsioni di quanto sarebbe avvenuto in Italia. Spesso con opinioni e pareri contrastanti, che creano confusione tra la popolazione e in alcuni casi, anche allarmismo. Una situazione simile potrebbe essere avvenuta anche in altri Paesi. Tra questi, vi è sicuramente la Francia, ma qui il Presidente Emmanuel Macron ha chiesto una svolta.

Sembra che Macron abbia chiesto agli esperti di mantenere un profilo più basso per quanto riguarda le apparizioni in televisione, per evitare di creare un inutile terrorismo. Da diverse settimane, i programmi televisivi e radiofonici di approfondimento sul tema della pandemia non hanno interviste rilasciate direttamente dagli esperti del mondo scientifico. Il motivo di questa decisione di Macron sembra essere dovuto al disorientamento popolare dopo alcune dichiarazioni di François Delfraissy, uno dei massimi rappresentanti del Cts francese, ossia l’organismo consultivo incaricato di monitorare l’andamento dell’epidemia nel Paese e di fornire pareri all’esecutivo Macron sulle strategie di contenimento dei contagi, che avrebbe parlato di introdurre un nuovo lockdown nazionale, dopo le preoccupazioni espresse da più esperti riguardo le mutazioni.

È un po’ quello che sta succedendo in Italia, dove il tema mutazioni è sempre più sulla bocca degli esperti e Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, invoca un nuovo lockdown nazionale (ormai almeno una volta a settimana da ottobre).

franciaDi fronte ai toni allarmistici utilizzati dagli esperti del Cts, Macron avrebbe richiesto un drastico cambiamento nella comunicazione relativa alla pandemia, dopo aver ritenuto “non opportune” le dichiarazioni di Delfraissy sull’idea di un nuovo rigido lockdown. In seguito, lo scienziato avrebbe ritrattato le sue affermazioni e l’intero collegio del Cts avrebbe progressivamente maturato una strategia comunicativa dal minimo impatto sensazionalistico: meno annunci e solo dopo avere adeguatamente informato di ogni cosa l’Eliseo.

La richiesta di Macron ha lo scopo di interrompere la raffica quotidiana di dichiarazioni di esperti e medici a cui la popolazione era abituata ormai da un anno. In particolare, il presidente francese avrebbe preteso dal mondo scientifico e dai membri del Cts di concentrarsi esclusivamente sul lavoro, riducendo al minimo apparizioni davanti alle telecamere e ospitate in talk-show. Il Cts francese continua a fornire i suoi pareri, ma lo fa esclusivamente verso il governo, senza lasciarli filtrare a giornali o emittenti, con gli esperti che evitano studi televisivi e interviste.

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