Saranno quasi 52 milioni e mezzo le dosi di vaccino previste per l’Italia nel secondo trimestre 2021, per l’esattezza 52.477.454. E’ quanto prevede la tabella aggiornata contenuta nella bozza del nuovo piano vaccini, che sarà presentato oggi alle Regioni. Di queste dosi, sono previste 10.042.500 da AstraZeneca, 8.766.00 da Pfizer (cui si aggiungono 6,6 milioni di seconde dosi divise tra primo e secondo trimestre), 9.420.515 sempre da Pfizer grazie al secondo contratto, 7.307.292 da J&J (monodose, in via di approvazione), 7.314.904 da Curevac (ancora non approvato) e 4.650.000 da Moderna.
Nel terzo trimestre si prevede il massimo degli arrivi, con ben 84,8 milioni di dosi attese (la parte del leone la farà ancora AstraZeneca con 24,7 milioni). A seguire sono previste 40,7 milioni di dosi nel quarto trimestre, 28,1 nel primo trimestre 2022 e 20,1 nel secondo. In tutto, si stima che la potenziale quantità di dosi di Vaccino disponibili ammonterà a oltre 242 milioni di dosi, esattamente 242.533.633.
Il nuovo piano vaccini e le categorie a rischio: ecco chi avrà precedenza
Cinque categorie prioritarie: a partire dalle persone con estrema fragilità, e poi a scendere per età, dagli over 70 fino al resto della popolazione generale. E’ quanto prevede la bozza del nuovo piano vaccini che sarà sottoposta oggi alle Regioni.
Questo il dettaglio delle categorie:
- Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
- Categoria 2: Persone di eta’ compresa tra 70 e 79 anni;
- Categoria 3: Persone di eta’ compresa tra i 60 e i 69 anni;
- Categoria 4: Persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
- Categoria 5: Resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni.
Sono inoltre considerate prioritarie, si legge nel testo, “le seguenti categorie, a prescindere dall’età e dalle condizioni patologiche, quali: personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali“.
Nel concreto, il piano si propone di procedere in parallelo, fatta salva la disponibilità di dosi, con la vaccinazione degli over 80 e dei soggetti con elevata fragilità, insieme al “completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione“. Inoltre si proseguirà con “il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e altre comunita’ residenziali“. Infine, già partita in molte regioni, “la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79” e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni.