Commentando l’andamento della campagna vaccinale e il blocco di un lotto di vaccino AstraZeneca, il virologo Giulio Tarro ha dichiarato: “La premessa è che noi siamo le cavie della sperimentazione dei vaccini, vista la velocità con cui sono stati realizzati. Il problema è questo: si tratta di vaccini preparati in maniera del tutto nuova, che avrebbero bisogno di un maggiore approfondimento, soprattutto sulle possibili malattie autoimmuni. E’ stato poi dimostrato, cosa impossibile secondo i biologi molecolari che conosciamo, che questo Rna può benissimo andare ad influenzare il nostro Dna,” ha affermato all’Adnkronos.
“Penso – ha proseguito il virologo – che abbiamo di fronte una malattia che si può curare e che, come tutte, sia legata alla precocità della diagnosi. E ritengo che, al di là delle vaccinazioni, stiamo raggiungendo una immunità di gregge“.
In riferimento invece alle varianti, il professor Tarro sostiene che “non esiste un allarme. Il virus ha circolato molto di più quello che si pensa. Il virus muta, fa parte della biologia, è sempre stato così. Le varianti hanno una contagiosità maggiore, ma questa non è legata alla sua aggressività che in realtà è ridotta. Già a marzo e aprile scorso il virus era mutato. La mia posizione? Mi baso sull’editoriale della nota rivista scientifica ‘Nature’ dove c’è scritto che ‘non c’è un solo virologo nel Cts’…“, ha concluso.