Nel pomeriggio di oggi è arrivo l’esito delle analisi dell’Ema, Agenzia europea del farmaco, sul vaccino AstraZeneca: sebbene non si possa escludere il legame con le trombosi, i rischi sono nettamente inferiori ai benefici, dunque le vaccinazioni andranno avanti. Subito dopo la comunicazione ufficiale diversi Paesi, tra i quali l’Italia, hanno confermato la decisione: da domani si riparte con la somministrazione di AstraZeneca. Norvegia e Svezia, però, sono cauti: ritengono prematuro riprendere le vaccinazioni e rimandano di almeno una settimana la decisione in merito, alla luce delle informazioni che usciranno dagli ulteriori studi che sta conducendo l’Ema. “La vaccinazione con AstraZeneca rimarrà sospesa fino a quando non avremo un quadro completo della situazione”, ha detto in conferenza stampa il direttore dell’Istituto di salute pubblica norvegese Camilla Stoltenberg. La Norvegia era stato il primo Paese a segnalare casi trombo-embolici gravi.
Ma c’è di più: alcuni studiosi norvegesi ritengono di aver scovato la prova della correlazione tra vaccino AstraZeneca e trombosi. Secondo i ricercatori dell’Oslo University Hospital (Rikshospitalet), una forte risposta immunitaria dopo il vaccino AstraZeneca ha portato tre operatori sanitari ad avere coaguli di sangue. Le informazioni sono state rese note prima della pubblicazione del rapporto dell’EMA. Uno degli operatori sanitari è morto. “Abbiamo avuto risultati che possono spiegare il decorso clinico dei nostri pazienti ricoverati”, ha detto giovedì in una conferenza stampa urgente il primario Pål Andre Holme del Rikshospitalet. “Crediamo che questo sia importante da far conoscere, perché abbiamo trovato un modello esplicativo ragionevole“, ha detto Holme.
Holme ha guidato un’equipe che ha lavorato a lungo per scoprire perché tre operatori sanitari di età inferiore ai 50 anni siano stati ricoverati con un grave coagulo di sangue dopo aver assunto il vaccino AstraZeneca. La conclusione è che una forte risposta immunitaria dopo la vaccinazione ha portato a coaguli di sangue. Secondo Holme, la spiegazione sta nel fatto che la risposta immunitaria ha portato alla formazione di anticorpi che hanno indotto le piastrine ad agire in modo tale da formare coaguli di sangue. Allo stesso tempo, gli anticorpi hanno contribuito alla rimozione delle piastrine dalla circolazione, causando un abbassamento del numero di piastrine e dunque sanguinamento. “Crediamo che questo sia il motivo diretto per cui vediamo questo quadro clinico”, ha detto Holme nel corso della conferenza stampa.
I ricercatori non hanno ancora compreso come possano essersi formati i coaguli di sangue. “Abbiamo teorie, ma non abbiamo nulla di concreto, soprattutto in merito al fatto che ad alcuni succede e ad altri no“, ha detto Holme. “Inizieremo ora a vedere se ci sono fattori sottostanti o predisposizioni speciali. C’è un’enorme quantità di lavoro da fare”. Finora gli operatori sanitari sono stati i principali destinatari del vaccino AstraZeneca in Norvegia. “Questa è una conclusione seria e in parte attesa, purtroppo, sulla base del quadro dei sintomi descritto. Stiamo aspettando le valutazioni dell’EMA e dell’Agenzia norvegese per i medicinali“, ha detto al quotidiano VG Lill Sverresdatter Larsen, leader dell’Associazione degli infermieri norvegesi.
Steinar Madsen, direttore medico dell’Agenzia norvegese per i medicinali, non ha voluto commentare immediatamente i risultati. “Dobbiamo prima guardare i risultati, quindi non voglio commentare qui e ora“, ha detto Madsen a NTB. “Questo deve essere discusso in seno al Comitato europeo degli effetti collaterali”. Anche AstraZeneca non ha voluto commentare le informazioni.