In Emilia-Romagna si cercano volontari per la fase 2 di sperimentazione del vaccino anti-Covid italiano ReiThera. Il reclutamento per lo studio, promosso dall’azienda biotecnologica in collaborazione con l’Istituto Nazionale per le malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, e’ stato affidato alle Aziende ospedaliero-universitarie di Parma e Ferrara e all’Azienda Usl di Piacenza, che fanno parte dei 26 centri coinvolti a livello nazionale. Ogni realta’ sanitaria potra’ ‘arruolare’ tra i 30 e i 40 volontari di eta’ superiore ai 18 anni, che siano in buone condizioni di salute, o con una patologia cronica pregressa stabile, e che non abbiamo contratto l’infezione da coronavirus.
La partecipazione alla sperimentazione clinica durera’ due anni e, fa sapere la Regione, e’ divisa in tre ‘bracci ciechi’ che significa che ai volontari non verra’ comunicato quale vaccino sara’ usato: a un terzo sara’ inoculato il vaccino in due dosi (come avviene con Pfizer), a un altro terzo il vaccino in un’unica somministrazione (piu’ una dose placebo per la seconda somministrazione) e a un terzo ancora solo il placebo. “Il fatto che siano stati individuati tre centri in Emilia-Romagna per la sperimentazione ci riempie di orgoglio, siamo in prima fila – spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini – questa nuova opzione di prevenzione contro il Covid, tutta italiana, e’ un’ulteriore speranza di chiudere i conti definitivamente con questo virus, il piu’ presto possibile”.
La sperimentazione del vaccino Reithera, per la quale dal 18 marzo scorso e’ in corso la fase 2, punta a reclutare su 900 volontari. Lo ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda, Antonella Folgori, nel corso di un webinar sulle Biotecnologie nello sviluppo dei vaccini organizzato dall’Universita’ di Catania. “Nell’agosto dello scorso anno – ha spiegato Folgori – e’ stata avviata la fase-1 condotta su 90 volontari e il vaccino ha dimostrato di essere sicuro e di stimolare il sistema immunitario, sia sul fronte della produzione di anticorpi, sia su quello della formazione di linfociti T”. “Nella fase 2 – ha aggiunto – i 900 volontari saranno divisi in tre braccia (uno ricevera’ un placebo, uno un’unica dose, uno due dosi) e i risultati saranno utilizzati per avviare poi la fase-3 per confermare la sicurezza del vaccino e dimostrarne l’efficacia”.
“Si e’ riusciti a realizzare i primi vaccini in un anno, in un decimo del tempo di solito impiegato senza deroghe ai parametri di sicurezza”, ha aggiunto Folgori, presidente e direttore del Dipartimento di Immunologia della biotech ReiThera. “Il Covid-19 ha avuto sul biotech – ha sottolineato – lo stesso effetto che ha avuto su altri settori tecnologici e la necessita’ ha compresso i tempi e accelerato un percorso gia’ in forte crescita. Negli ultimi sei mesi, ad esempio, ReiThera ha incrementato il proprio personale con biotecnologi provenienti anche dalle universita’ del sud Italia. Grazie al contributo delle aziende Biotech in alleanza con le grandi aziende a livello internazionale, assistiamo oggi ad uno straordinario piano vaccinale su scala mondiale che ad oggi ha registrato la somministrazione di 528 milioni di dosi in 141 Paesi nel mondo. Attualmente ci sono 80 vaccini in via di sperimentazione su umani e 23 gia’ alla fase finale“.