Aifa aggiorna i medici su Astrazeneca per vigilare sui segni, Bassetti: “Trombosi dovute all’adenovirus”

Una recente Nota dell'Aifa aggiorna gli operatori sanitari sui punti emersi dalla valutazione del vaccino Astrazeneca
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Gli operatori sanitari “devono vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati“. Lo afferma l’Aifa nella ‘Nota Informativa Importante’ sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca VAXZEVRIA, pubblicata a seguito della procedura condotta a livello europeo. La Nota aggiorna gli operatori sanitari sui punti emersi dalla valutazione del vaccino. Una relazione causale tra la vaccinazione con Vaxzevria e l’insorgenza di trombosi in combinazione con trombocitopenia, afferma Aifa, e’ considerata “plausibile“.

In questa fase, precisa l’Agenzia italiana del farmaco, non sono stati identificati fattori di rischio specifici. “La segnalazione di reazioni avverse sospette dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto – si legge nella Nota – consente il monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio di questo e di qualsiasi altro medicinale. Si ricorda, pertanto, agli operatori sanitari di continuare a segnalare le sospette reazioni avverse associate all’uso di Vaxzevria, in conformita’ con il sistema nazionale di segnalazione spontanea”. Questo medicinale, rileva l’Aifa, “e’ soggetto a monitoraggio addizionale. Cio’ consente una rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta”.

Basetti: Trombosi probabilmente indotta da adenovirus

“L’articolo pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica del mondo (New England Journal of Medicine) spiega come si verifica trombosi associata al vaccino di Astrazeneca e probabilmente indotta dall’adenovirus. Tale reazione ha oggi anche una definizione vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia (VITT) ovvero trombocitopenia trombotica immune indotta dal vaccino. Si tratta di un evento avverso molto raro che potrebbe essere correlato alla dose e legato, come già detto, all’adenovirus”. Lo ha detto il direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti sulla sua pagina Facebook.

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