A partire dal 19 aprile, i cittadini australiani che viaggiano in Nuova Zelanda non dovranno sottoporsi alla quarantena dopo l’arrivo. Lo ha annunciato il primo ministro Jacinda Ardern, sottolineando come politiche aggressive ed una risposta tempestiva alla pandemia abbiano permesso ad Australia e Nuova Zelanda di essere ”leader mondiali”, aprendo ad una ”bolla di viaggio” tra i due paesi mentre nel resto del mondo continuano ad aumentare i casi di Covid-19. I passeggeri che viaggiano in Nuova Zelanda dovranno aver trascorso i 14 giorni prima del volo solo in Australia, mentre gli equipaggi delle compagnie aeree dovranno aver lavorato esclusivamente su rotte a basso rischio. Non saranno autorizzati a viaggiare i passeggeri che mostrano sintomi del raffreddore o dell’influenza, a bordo dei voli sarà obbligatorio l’uso della mascherina, e i visitatori dovranno fornire dettagli sull’alloggio alle autorità neozelandesi.
Il premier australiano, Scott Morrison, ha accolto con favore la decisione del Paese vicino, pur rilevando come le frontiere australiane siano aperte ai neozelandesi già da ottobre, potendo entrare nella maggior parte degli stati senza l’obbligo di isolamento. ”Entrambi i nostri paesi si sono assicurati di non subire un impatto così devastante del virus come quello osservato in tanti altri – ha dichiarato in conferenza stampa – e questa riconnessione porterà più opportunità di lavoro e le persone a riunirsi”. Dall’inizio della pandemia, l’Australia ha registrato solo 29.307 casi e 909 decessi su 25 milioni di abitanti, la Nuova Zelanda appena 2.524 infezioni e 26 morti su 5 milioni di abitanti. Prima della crisi, circa 1.5 milioni di australiani visitavano la Nuova Zelanda ogni anno, quasi il 40% dei suoi visitatori internazionali.