Proprio al centro della Colombia si trova Caño Cristales, il fiume arcobaleno. I visitatori che si avventurano sulle sue sponde vivono la surreale esperienza di trovarsi davanti a uno spettacolo che trasporta su altri pianeti o tra le pagine di un racconto fantasy. Tuttavia, le accese e variopinte sfaccettature di colori che traspaiono dalle acque cristalline sono semplicemente frutto della straordinaria opera natura.
Caño Cristales
Caño Cristales è considerato uno dei fiumi più belli del mondo, si tratta di un rio della Sierra de la Macarena una catena montuosa che si trova nel Departamento del Meta, una delle regioni colombiane interessate dalla presenza della Foresta Amazzonica.
Questo fiume è conosciuto in tutto il mondo per i colori dalle mille sfumature della vegetazione che traspare dalle acque e che gli conferiscono il vero e proprio aspetto di un “arcobaleno liquido”, l’altro nome con il quale è conosciuto.
Anche la rivista Forbes lo considera il fiume più bello del pianeta perché l’esplosione di colori degna di un quadro impressionista lo rende talmente suggestivo da farlo somigliare alla descrizione fatta in un racconto fantasy che narra di una terra di magie.
Il fiume si chiama Caño e non Rio perché non è molto largo, ha, infatti, una larghezza massima di circa 20 metri e una lunghezza di poco più di 100 chilometri che lo portano a rappresentare un crocevia tra la natura dell’Amazzonia, quella delle Ande e quella della regione dell’Orinoco.
Questa posizione fa sì che il fiume rappresenti un ecosistema unico al mondo, ricco di una fauna autoctona che comprende: giaguari, formichieri, cervi, puma, coccodrilli, scimmie e molti altri.
Paradiso degli ornitologi e degli amanti del birdwatching il fiume offre l’opportunità di osservare oltre 500 specie di uccelli, tra i quali si annovera il rarissimo tinamo zampegrigie.
Tra le montagne che lo circondano gli appassionati di botanica possono anch’essi perdersi nell’ammirazione di oltre 50 varietà di orchidee.
Come nascono i colori di Caño Cristales
Il corso d’acqua è anche chiamato il “fiume dai cinque colori” poiché nel periodo che va da maggio a novembre dalle sue acque traspaiono sfumature di cinque colori: rosso, giallo, verde, blu e nero. Ma a che cosa sono dovute queste magnifiche tinte?
Il principale degli elementi naturali a mescolarsi con i colori della sabbia del Caño Cristales è un’alga, la Macarenia clavigera, che durante la stagione delle piogge assume una tonalità sgargiante di rosso. Queste piante rosse (ma anche rosa brillante) aderiscono saldamente alle rocce nei punti in cui il fiume ha una corrente più rapida regalando cromie che si intrecciano tra le rocce nere risalenti addirittura a oltre 1 milione di anni fa.
In molti punti del letto del fiume inoltre sono presenti pozzi circolari detti marmitte dei giganti che si ritiene che possano essere stati formati da ciottoli o pezzi di rocce più dure di quella in cui scorre il fiume: questi una volta intrappolati dalla corrente raschiano le pareti attorno all’ostacolo stesso creando una cavità.
Col tempo altri frammenti di roccia dura cadono nelle cavità già presenti e ruotando grazie alla corrente d’acqua, continuano a inciderne la parete, aumentando le dimensioni del pozzo.
Il pericolo che corre il fiume arcobaleno
Da qualche tempo gli esperti segnalano la diminuzione del flusso di acqua del fiume che sembra quindi minacciato dalla siccità. Secondo gli studiosi questa penuria sarebbe causata dal cambiamento climatico che avrebbe portato ad anomale condizioni meteorologiche delle ultime stagioni secche. Questo fattore mina seriamente l’equilibrio della biodiversità e la sopravvivenza dell’alga che dona le sfumature tanto peculiari al Caño Cristales.
La zona risulta, inoltre, appetibile per le compagnie petrolifere come la Hupecol, una filiale colombiana di un’azienda texana, che ha iniziato a condurre studi sismici su un’area di circa 68 chilometri proprio a partire da Caño Cristales, alla ricerca dell’oro nero.
A preoccupare i ricercatori sono anche gli interventi dell’uomo che con la circolazione del bestiame e il disboscamento illegale stanno mettendo a rischio il futuro di Caño Cristales.
Un ruolo sembra avere anche il turismo che rischia di compromettere l’equilibrio naturale del fiume. Questo paradiso terrestre è, infatti, rimasto sconosciuto per molto tempo poiché solo dopo l’accordo di pace con le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), il territorio è stato liberato, diventando presto una delle mete turistiche più apprezzate del paese.
Visitare Caño Cristales
Per visitare Caño Cristales bisogna affrontare faticose camminate tra canyon rocciosi, con qualche pausa rigenerante concessa sotto impetuose cascate. Ma il viaggio include anche escursioni in barca lungo il Río Guayabero per avvistare gli animali selvatici e punti panoramici in cima a colline che profumano d’erba.
È sempre necessario prendere una guida autorizzata o approfittare di un tour organizzato per poter entrare nel Parque Nacional Natural Sierra ed è solo possibile avvicinarsi alla riva per scattare le foto, poiché è severamente vietato fare il bagno in questo fiume, sia per preservare la Macarenia clavigera, sia perché sarebbe pericoloso per i turisti. Nei pressi del fiume, infatti, vivono specie animali pericolose come i grandi felini o i coccodrilli, il percorso non è segnalato e il segnale del telefono cellulare è inesistente.
Presso La Macarena, che costituisce la base di appoggio dei visitatori, le serate sono allietate dalla musica folk dei gruppi joropo. La cultura Llanera (de Los Llanos, la regione pianeggiante vicino a La Macarena), poi, comprende danze e musiche tipiche, una cucina eccellente, con specialità quali la carne o la LLanera, molto tenera, cotta lentamente allo spiedo, e dal sapore un po’ affumicato spesso servita con papas e yucca.