“Il 30 aprile e’ la data di scadenza del periodo previsto nell’ultimo decreto” per le misure volte a contrastare la pandemia da SARS-CoV-2, “ma li’ si dice anche che qualora l’andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilita’, si possono riconsiderare le cose anche prima. Il governo sta lavorando su tutto questo. Avere date significa conoscere esattamente i parametri rilevanti a una certa data. In tutto questo c’e’ la volonta’ del governo di vedere le prossime settimane come di riaperture, non di chiusure“. Lo ha detto il Premier Mario Draghi in conferenza stampa.
“L’andamento delle vaccinazioni nelle Regioni ovviamente influenzerà le riaperture. E’ chiaro che ci sono regioni piu’ avanzate nelle vaccinazioni, molte diversita’ abbastanza insospettabili. Questo dovra’ influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i piu’ vulnerabili sara’ piu’ facile riaprire. Ci sara’ una direttiva di Figliuolo” sulle vaccinazioni delle persone fragili “e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quant’e’ importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei piu’ grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i vecchi, i nonni”, ha detto Draghi.
Vaccini
“La coscienza e’ di quelli che saltano la fila perche’ pensano: tanto, vabbe’. E’ un fatto che e’ pieno di responsabilita’. Le dosi di aprile sono sufficienti a vaccinare tutta la popolazione che ha piu’ di ottant’anni e gran parte degli over 75. Tanto più si procederà velocemente con le vaccinazioni delle categorie a rischio e tanto più si potrà riaprire, non serve avere il 30% della popolazione vaccinata, meglio avere il 100% delle classi a rischio“, ha affermato Draghi.
“Quando ho fatto l’esempio dello psicologo di 35 anni è un esempio vero: non voglio dire che il personale sanitario in prima linea non debba essere vaccinato, non vogliamo platee che si allargano a tanta gente che non è in prima linea. La responsabilità è di tutti“, ha aggiunto. Questo fatto non riguarda “le regioni, la coscienza riguarda i cittadini, riguarda noi, non le regioni, la coscienza di quelli che saltano la fila, è un atto che è pieno di responsabilità”.
Rispondendo alla domanda di un cronista sull’obiettivo di 500.000 vaccinazioni al giorno, Draghi ha detto: “Sì, Figliuolo conferma. L’ho chiamato e mi ha confermato l’obiettivo” delle 500mila vaccinazioni al giorno entro la fine del mese corrente.
Vaccino AstraZeneca

Come si riacquista la fiducia in AstraZeneca? “Ascoltando Locatelli. Draghi vi invita a riavere la fiducia ma non serve a molto. Bisogna ascoltare Locatelli, Brusaferro, Speranza. Questo crollo di fiducia in AstraZeneca si vede? Si vede meno di quanto ci si sarebbe aspettato. Quindi continuiamo a dare un messaggio rassicurante che non è un messaggio che viene dato a cuor leggero ma con serietà, partecipazione e comprensione. Io mi sono vaccinato con AstraZeneca, non mi è venuto in mente di farlo alla leggera e mia moglie anche“, ha detto ancora Draghi.
Vaccino Sputnik
“Lo Sputnik anche per l’Italia? Ci hanno detto che le capacita’ produttive attualmente sono molto limitate, in dosi non interessanti. Se le consegne” degli altri vaccini “verranno rispettate l’Italia ha tutti i vaccini che servono per questo anno“, ha affermato Draghi.
Scuola
“L’ho detto l’altra volta per i più piccoli, lo dico ora per i più grandi. L’obiettivo è riportare tutti in classe per chiudere l’anno scolastico in presenza. L’obiettivo deve essere di dare ai ragazzi almeno un mese di attività scolastica, che possano chiudere insieme l’anno”, ha dichiarato il Premier.