Nello stesso giorno in cui per milioni di spagnoli iniziava una Settimana Santa in cui non potranno esserci spostamenti tra comunità per le restrizioni in vigore per contenere la pandemia da SARS-CoV-2, decine di giovani festeggiavano nel centro di Madrid, tra canti, balli e assembramenti: pub affollati, file per entrare in discoteca e una marea di giovani in cerca di fare festa. Insomma, immagini che appartengono al pre-pandemia.
La capitale spagnola è un’oasi per la movida. Rispetto alle altre città spagnole, la differenza è che a Madrid bar e ristoranti restano aperti fino alle 23, ora del coprifuoco nella capitale (nelle altre città, come Barcellona o Valencia, la ristorazione chiude tra le 17 e le 18 e il coprifuoco inizia alle 22). E così, ogni fine settimana, le strade di Madrid si riempiono di giovani, pronti a fare festa. Una volta chiusi i locali, le feste continuano nelle strade o nelle case private, dove le feste illegali sono ormai la norma nel weekend.
Secondo quanto riporta El País, l’incidenza a Madrid, la comunità con le restrizioni più blande per quanto riguarda la movida, sta aumentando, tanto che era di 241,12 casi ogni 100.000 abitanti alla fine della settimana del 19-25 marzo, quando si sono viste le scene della foto in alto e del video seguente.