Un nuovo primato del rover Perseverance della NASA potrebbe aiutare a spianare la strada agli astronauti che, un giorno, esploreranno Marte.
Il rover ha utilizzato con successo il suo strumento MOXIE per generare ossigeno dalla sottile atmosfera marziana, dominata dall’anidride carbonica, dimostrando una tecnologia che potrebbe sia aiutare gli astronauti a respirare sia aiutare a spingere i razzi che li riporteranno sulla Terra.
La pietra miliare di MOXIE è avvenuta il 20 aprile, il giorno dopo che Perseverance ha assistito a un altro epico primato marziano: il primo volo su Marte dell’elicottero Ingenuity della NASA.
“Questo è un primo passo fondamentale per convertire l’anidride carbonica in ossigeno su Marte“, ha dichiarato Jim Reuter, amministratore associato dello Space Technology Mission Directorate della NASA. “MOXIE ha ancora molto lavoro da fare, ma i risultati di questa dimostrazione tecnologica sono pieni di promesse mentre ci muoviamo verso il nostro obiettivo di vedere un giorno gli esseri umani su Marte“.
Come si produce ossigeno su Marte
MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment), delle dimensioni di un tostapane, produce ossigeno dall’anidride carbonica, espellendo il monossido di carbonio come prodotto di scarto. Il processo di conversione avviene a temperature intorno a 800°C: per questo motivo MOXIE è realizzato con materiali resistenti al calore e presenta un sottile rivestimento dorato per impedire al calore potenzialmente dannoso di irradiarsi verso l’esterno nel corpo di Perseverance.
Il team MOXIE ieri ha riscaldato lo strumento per 2 ore, poi ha fatto erogare ossigeno per un’ora. MOXIE ha prodotto 5,4 grammi di ossigeno durante quel periodo, abbastanza per fare respirare un astronauta facilmente per 10 minuti, hanno spiegato i funzionari della NASA.
Il primo test non ha spinto al massimo MOXIE, che può generare circa 10 grammi di ossigeno all’ora. Lo strumento potrà raggiungere tali livelli in futuro, poiché il team prevede di condurre altre 9 analisi nel corso di un anno marziano (circa 687 giorni terrestri).
Queste prove saranno raggruppate in 3 fasi: la prima è il controllo e la caratterizzazione dello strumento, la seconda valuterà le prestazioni di MOXIE in condizioni atmosferiche variabili. Durante la terza e ultima fase, “lo spingeremo oltre i limiti“, ha affermato Michael Hecht, principal investigator di MOXIE. “Spingere i limiti” comporterà probabilmente il test di nuove e inedite modalità operative.
MOXIE e il futuro dell’umanità su Marte
MOXIE non può produrre da solo abbastanza ossigeno per fare la differenza per i futuri sforzi di esplorazione. Ad esempio, il lancio di quattro astronauti dalla superficie marziana richiederebbe probabilmente circa 7mila kg di carburante per missili e 25mila kg di ossigeno (il propellente per missili è costituito da carburante e un ossidante che lo aiuta a bruciare). I successori di MOXIE, molto più grandi, potrebbero invece, potenzialmente, consentire agli astronauti di Marte di esplorare il pianeta e viverci, piuttosto che dipendere da rifornimenti costosi e rari dalla Terra, hanno spiegato i funzionari della NASA.
Perseverance è atterrato all’interno del cratere Jezero largo 45 km il 18 febbraio, con il compito di cercare segni di vita passata su Marte e raccogliere campioni per il futuro ritorno sulla Terra. Il rover sarà in grado di concentrarsi completamente su quei compiti fondamentali in circa 2 settimane, quando la finestra di volo di un mese di Ingenuity volgerà al termine.
MOXIE continuerà a fare il suo lavoro in background, sbuffando monossido di carbonio nell’aria polverosa di Marte di tanto in tanto.