Terremoto L’Aquila 2009: alle 3.32 del 6 aprile di 12 anni fa la scossa che devastò l’Abruzzo [FOTO]

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009, alle 3.32 del mattino una scossa di terremoto di magnitudo 5.8 ha distrutto gran parte del centro storico dell'Aquila e molti paesi vicini
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Sono passati 12 anni da quando una scossa di terremoto di magnitudo 5.8 sulla scala Richter ha devastato l’Abruzzo. Nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009, alle 3.32 del mattino quella scossa di terremoto ha distrutto gran parte del centro storico dell’Aquila e molti paesi vicini. Il sisma è stato avvertito in tutto il Centro Italia, fino a Napoli. Il paese di Onna, raso completamente al suolo, è diventato il simbolo della tragedia. Il bilancio del sisma è pesantissimo: più di 300 vittime, 1.600 feriti, decine di migliaia di sfollati.

La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente e a L’Aquila sono arrivati anche tantissimi volontari da tutta Italia. 100 persone vengono estratte vive dalle macerie. Tra le persone salvate da vigili del fuoco e protezione civile ci sono: Marta Valente, 24 anni di Bisenti, studentessa di Medicina, salvata dopo 23 ore; Eleonora Calesini, 21 anni, di Mondaino, dopo 42 ore, Maria D’Antuono, 98 anni, di Tempera, trovata viva dopo 30 ore. I feriti vengono ricoverati negli ospedali di Avezzano, Pescara, Chieti, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni. Tra le vittime del sisma anche alcuni nomi noti: Lorenzo Sebastiani, giovane rugbysta dell’Aquila Rugby, Lorenzo Cini, pallavolista in serie B, Giuseppe Chiavaroli, calciatore di eccellenza, quasi l’intera famiglia del capo della redazione dell’Aquila del quotidiano ‘il Centro’, Giustino Parisse, che, nel crollo della casa di famiglia, proprio a Onna, perse i due figli, Domenico e Maria Paola, e il padre.

Il governo, in una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ha approvato lo stato di emergenza, conferito i poteri di attuazione degli interventi d’emergenza al Commissario delegato Guido Bertolaso e stanziato 30 milioni di fondi per i primi giorni.

Nei due mesi successivi, la terra ha continuato a tremare all’Aquila e nelle zone circostanti: in questo arco di tempo, sono state registrate oltre 35mila scosse, per una media di una scossa ogni due minuti e mezzo. La sequenza sismica non fa altro che aumentare la paura all’Aquila, già devastata. Alle 19.42 del 7 aprile, un’altra forte scossa di magnitudo 5.3 sulla scala Richter ha provocato una vittima a Santa Rufina di Roio, piccola frazione dell’Aquila, e il crollo della Basilica di Piazza Duomo. In nottata, una ragazza di 21 anni, Eleonora Calesini, è stata estratta viva dopo 42 ore sotto le macerie.

Il 9 aprile una nuova scossa di magnitudo 3.6 gradi sulla Scala Richter ha colpito nuovamente la zona, mentre l’allora Premier Berlusconi annunciava altri 70 milioni alla protezione civile e 600 agenti contro lo sciacallaggio.

Il 10 aprile sono stati celebrati i funerali di Stato per le vittime del sisma: 205 bare erano allineate sul piazzale della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito, con il bilancio destinato a salire nei giorni seguenti mentre si scavava tra le macerie degli edifici crollati. Il 13 aprile, sono iniziate le prime verifiche sugli immobili: il 30% degli edifici è inagibile, il 50% agibile e il 20% agibile con interventi.

Il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, Ing. Martelli: “Il 6° sisma più distruttivo del secolo scorso in Italia, 309 vittime e almeno 10.000 edifici danneggiati”

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