Covid, pediatra: “Vaccinare gli adolescenti prima dell’inizio della scuola”

L'immunologo spiega come i primi dati indichino che i bambini rispondono bene al vaccino anti Covid
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Prima dell’inizio del prossimo anno scolastico sarà necessario vaccinare tutti gli adolescenti italiani tra i 12 e i 16 anni. Con il vaccino che sarà approvato “a giorni, il 28 maggio, dall’Ema per questa fascia d’età e l’organizzazione vaccinale del nostro Paese, che è diventata molto efficiente, se i vaccini saranno disponibili, non sarà un problema vaccinare i ragazzi che, del resto, approssimativamente sono circa 2 milioni e mezzo, una popolazione limitata e che abbiamo tutta la capacità di immunizzare”. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute Paolo Rossi, immunologo pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e componente della Società italiana  di pediatria (Sip). Proprio al congresso Sip, che si aprirà il 25 maggio, Rossi terrà una lezione magistrale sulla risposta immunologica dei bambini al Sars-Cov 2.

La vaccinazione degli adolescenti “è solo la prima tappa perché sono già in corso, e in parte già completati, gli studi sui vaccini per i bambini più piccoli. E quando saranno disponibili i dati, anche per i piccoli sarà opportuna la vaccinazione. Ma il programma vaccinale deve comunque procedere con criteri precisi, di protezione della popolazione a rischio. In estate, in ogni caso, bisognerà vaccinare almeno i teenager. Molte Regioni hanno organizzato anche sessioni per vaccinare nelle prossime settimane i ragazzi un poco più grandi che faranno la maturità, 17-18 anni, per i quali i vaccini sono già autorizzati”, spiega Rossi.

Per l’immunizzazione degli adolescenti non ci sono ostacoli, continua Rossi, “in queste età le dosi sono le stesse e i vaccinatori ci sono. Se ci saranno vaccini a sufficienza, con la capacità di vaccinare 500 mila persone al giorno, riusciremo a mandare a scuola i ragazzi tutti vaccinati”.

Rossi si dice ottimista anche per le prossime autorizzazioni delle agenzie regolatorie per i vaccini ai bambini. “Non mancheranno – dice – perché i dati sono molto positivi. I bambini e i ragazzi rispondono ancor meglio degli adulti ai vaccini, in particolare quelli con Rna messaggero. Dai dati che conosciamo la risposta immunologica è molto favorevole”. Perché tutta la popolazione pediatrica sia vaccinati “i tempi sono più lunghi. Non credo riusciremo per la fine di questo anno”.

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