Perché si dice beccamorto? La risposta potrebbe sconvolgervi: mordereste un cadavere?

In epoca medievale era diffusa l’usanza di fingersi morti per scappare dai creditori: da qui sarebbe derivata la figura del beccamorto, dapprima ambigua e poi divenuta una professione
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Ci sono parole di uso comune nella lingua italiana che pronunciamo frequentemente, ma che nonostante tutto risultato ‘strane’, quasi inspiegabili. Tra queste un posto d’onore è sicuramente da attribuire alla parola ‘beccamorto‘. Come mai chi seppellisce i morti si chiama così? L’origine del termine è alquanto curioso, ma anche incerto, sebbene con molta probabilità affondi le sue origini nel Medioevo. Essendo la genesi della parola da collocare così indietro nel tempo, vi sono diverse versioni sulla sua origine, una più ‘colorita’, altre più scientifiche.

Partiamo da un punto ovvio quanto sconvolgente in tempi moderni: beccare deriva da mordere. Già, mordere proprio il morto. Questa è una storia di morti, di debiti da pagare e di creditori che inviano ispettori a controllare che il defunto debitore sia effettivamente morto. Secondo la tradizione, era usanza per i medici medievali seguire la prassi di mordere l’alluce del piede del defunto provocando un dolore che, se fosse stato ancora vivo, lo avrebbe fatto sicuramente urlare. Questo serviva appunto ad appurarne la morte, in alcuni casi anche su richiesta di eventuali creditori che in caso di morte del debitore vedevano svanire le speranze di riavere indietro il proprio credito. In epoca medievale era infatti diffusa l’usanza di fingersi morti per scappare dai creditori. Un espediente sicuro ed efficace per tutti. Visto che nella maggior parte dei casi erano le banche le ‘vittime’ di questa strategia, concordata spesso tra presunto morto e medico che doveva constatarne la morte, si trovò una soluzione adatta e venne dunque ideata la figura dell’ispettore, incaricato di controllare se il debitore fosse realmente morto.

Secondo una versione più scientifica dell’origine del termine, invece, la parola ‘becchino’ che identifica oggi chi lavora per una agenzia di onoranze funebri, deriverebbe dalla natura. In biologia infatti vengono definiti ‘becchini‘ alcuni particolari insetti coleotteri che seppelliscono le carogne dei topi e di altri piccoli animali per poi deporvi le uova.

C’è poi una terza versione, più strettamente etimologica, secondo la quale il verbo ‘beccare’ non andrebbe preso alla lettera, ma in senso figurato: “Mi sono beccato un raffreddore”, “Ti ho beccato in flagrante“. Dunque il beccamorto sarebbe semplicemente colui che prende, o ‘acchiappa’, i morti, in un’accezione molto popolare e proprio per questo credibile in termini di diffusione.

Poi, in alcune versioni dialettali del Sud Italia, troviamo anche il sinonimo “Schiattamuorto“, la cui origine ci fa tornare alla prima versione che vi abbiamo fornito: il termine porta spesso con se una valenza non sempre positiva e per alcuni il termine deriva dall’antica usanza dei becchini di bucherellare i corpi dei defunti, per verificare se fossero davvero morti. Per altri, invece, il termine ‘schiattare’ sta per ‘spremere’, e indicava la pratica, in uso fino al Seicento, di comprimere i corpi per farne entrare più di uno nelle bare o per far perdere ai cadaveri tutti i liquidi.

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