“L’Aifa ha deciso di procrastinare la seconda dose di vaccino sia per motivi scientifici che per esigenze pratiche”. E’ quanto dichiarato dal Presidente di Aifa, Giorgio Palù, in audizione in commissione Igiene e Sanità al Senato. “Almeno quattro studi britannici – ha detto – dimostrano l’efficacia dei vaccini a questi tempi ma anche la presenza di anticorpi che neutralizzano il virus al suo ingresso”, ricordando che “in Israele Pfizer ha dimostrato efficacia anche nel prevenire la malattia ben nel 90% dei casi”. “Ma per noi in Italia questa decisione è stata anche dettata da un motivo pratico – ha aggiunto -. E’ stato proprio il generale Figliuolo, dando una consistente accelerazione alla campagna vaccinale, a farci notare che spostando la seconda dose di 2 o 3 settimane avremmo avuto a disposizione tre milioni di dosi in più da utilizzare per coprire la fascia più esposta che è quella fra 60 e 69 anni”. “I numeri che vediamo oggi, con meno pressione sulle terapie intensive e sulle aree mediche, con un’incidenza scesa a 102 casi per 100mila abitanti e addirittura in alcune regioni sotto ai 50 casi per 100mila abitanti, ci consentono di applicare un tracciamento dei casi sintomatici e cercare di bloccare la catena del contagio”, ha detto.
“Gli anticorpi durano almeno 8 mesi. Poi è chiaro che vadano calando ma non è detto che possano durare anche di più“, ha precisato Palù.