Se il 22 luglio il governo Draghi non avesse varato il nuovo decreto rivedendo i parametri per le restrizioni nelle Regioni, oggi sarebbero già in zona gialla Sardegna, Toscana, Veneto, Lazio, Umbria, Sicilia, Emilia Romagna e Liguria. E anzi la Sardegna rischierebbe addirittura di finire in zona arancione. Queste 8 Regioni, infatti, hanno superato la soglia dell’incidenza di 50 nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti indicata dai parametri stabiliti lo scorso anno dall’ennesimo Dpcm del governo Conte che ha tenuto l’Italia in giallo, arancione e rosso per 6 mesi, da novembre fino alle riaperture volute da Draghi a partire dal 26 aprile. Finalmente il nuovo governo ha deciso di ragionare in termini di ospedalizzazioni, senza dare troppa importanza ai casi che sono in grandissima parte asintomatici o paucisintomatici e quindi non rappresentano alcun problema.
L’Italia ha raggiunto oggi l’incidenza complessiva nazionale di 58 nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti, in forte aumento rispetto alle settimane precedenti. Le Regioni in cui il contagio è più intenso sono Sardegna (136 nuovi casi ogni 100.000 abitanti), Toscana (94), Veneto e Lazio (87), Umbria (82), Sicilia (81), Emilia Romagna (71) e Liguria (54). Le Regioni in cui invece il virus sta circolando di meno sono Piemonte (26 nuovi casi ogni 100.000 abitanti), Puglia e Basilicata (24) e Molise (19).
Ma adesso i contagi sono ininfluenti per determinare i passaggi di colore delle Regioni, anche se ci danno indicazioni importanti rispetto a come potranno evolvere le ospedalizzazioni tra 1-2 settimane e quindi quanto potranno riempirsi gli ospedali facendo scattare eventuali restrizioni.
La zona gialla, infatti, scatterà soltanto per quelle Regioni in cui verrà superato contemporaneamente il tasso di occupazione del 15% nei reparti ordinari e del 10% nelle terapie intensive. In tutt’Italia, invece, siamo enormemente al di sotto di queste soglie, con un’occupazione complessiva del 3% dei posti letto dei reparti ordinari e di appena il 2% di quelli in terapia intensiva. I dati delle ospedalizzazioni aggiornati all’ultimo bollettino disponibile, quello di ieri giovedì 29 luglio, sono molto confortanti e fanno immaginare che almeno per tutto il mese di agosto, e forse anche oltre, a meno di clamorose impennate della curva epidemiologica, tutt’Italia rimarrà in zona bianca senza alcuna restrizione.
Le Regioni che più si avvicinano alla soglia del 15% di posti letto occupati nei reparti ordinari sono la Sicilia (9,1%), la Calabria (7,5%) e la Campania (4,7%), comunque molto lontane dalla soglia del 15% e tutte con un numero di ricoverati molto contenuto in terapia intensiva (Sicilia 4,4%, Calabria 2,7%, Campania 2,0%). Giova ricordare infatti che anche il superamento di soltanto una delle due soglie non basterà per entrare in zona gialla: dovranno essere superate entrambe contemporaneamente. Se anche la Sicilia superasse quindi il 15% dei posti letto occupati nei reparti di medicina, ma rimanesse sotto il 10% di quelli in terapia intensiva, rimarrebbe tranquillamente in zona bianca.
Nei reparti di terapia intensiva, invece, le Regioni che più si avvicinano alla soglia della zona gialla stabilita nel 10% sono la Sardegna (5,0%), la stessa Sicilia (4,4%) e il Lazio (4,1%). Ma anche qui vale il discorso inverso: nel caso di superamento del 10% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, si può mantenere la zona gialla se il numero dei posti letto occupati in area medica è inferiore al 15%. E oggi in Sardegna siamo al 3,8% di occupazione, e nel Lazio siamo al 4,2%.
Insomma, l’unica Regione che ha un minimo di rischi di passare in zona gialla nelle prossime settimane è la Sicilia, dove comunque dovrebbero più che raddoppiare i ricoverati in terapia intensiva. Un’ipotesi molto poco probabile alla luce dell’attuale scenario epidemiologico.
La zona bianca, quindi, resta blindata in tutt’Italia anche ad Agosto.