Il 6 luglio 2021 alle 00:27 ora italiana (il 5 luglio alle 22:27 UTC) la Terra si trova all’afelio, il punto di massima distanza dal Sole, a 152.100.527 km.
Il punto in cui la Terra è più vicina al Sole è chiamato invece perielio, e quest’anno è stato raggiunto il 2 gennaio alle 13:50 UTC (14:50 ora italiana), ad una distanza di circa 147.093.163 km.
La presenza di un massimo e un minimo di distanza della Terra dal Sole è dovuto al fatto che l’orbita terrestre è ellittica: il percorso che la Terra compie intorno al Sole ha la forma di un ellisse, in cui uno dei due fuochi è occupato dal Sole.
Il fatto che l’afelio venga toccato ai primi di luglio può stupire, dato che luglio è il mese centrale dell’estate nei Paesi dell’emisfero settentrionale, quindi caratterizzato da alte temperature: in realtà, a differenza di quanto comunemente si pensa, la distanza della Terra dal Sole non influisce sulla temperatura e sulle stagioni, ciò che influisce è l’inclinazione della Terra rispetto ai raggi solari.
Quando siamo all’afelio il Sole appare più piccolo nel cielo dell’1,7% e il calore in arrivo sulla Terra è il 3,5% inferiore rispetto alla media annuale. Un fenomeno che non ha alcuna incidenza su temperature o fenomeni meteorologici.
In questi giorni, paradossalmente, la luce proveniente dal Sole sarà inferiore del 7% rispetto al perielio, quando nell’emisfero boreale siamo in pieno inverno. Durante la stagione estiva il polo nord è inclinato verso il Sole, e le giornate sono lunghe e tipicamente più miti. Inoltre, pochi sono a conoscenza del fatto che quando la Terra si trova all’afelio la temperatura media globale del nostro pianeta è di circa 2.3°C superiore rispetto al perielio: la Terra quindi è globalmente più calda quando si trova alla maggior distanza dalla nostra stella. Ciò accade in quanto i continenti e gli oceani non sono distribuiti in modo uniforme in tutto il mondo. Durante il mese di luglio la metà settentrionale del territorio più affollato della Terra è inclinato, come detto, verso il Sole, per cui le aree continentali tendono a scaldarsi più velocemente della massa oceanica presente a sud del mondo. Un evento che in fisica prende il nome di bassa capacità termica. Un esempio ci è fornito dal deserto, capace di forti escursioni termiche giornaliere. A minime vicine allo zero, al sorgere del Sole alcune aree caratterizzate da rocce e terreno con bassa capacità termica, possono schizzare improvvisamente a valori vicini ai 40°C. L’acqua, al contrario, presenta un’elevata capacità termica, per cui le escursioni termiche giornaliere o annuali sono molto poco accentuate. Un’altra differenza tra le estati nei due emisferi è la loro durata: secondo la seconda legge di Keplero, i pianeti si muovono più lentamente all’afelio di quanto non facciano al perielio. Come risultato, l’estate boreale sulla Terra è più duratura rispetto all’estate australe.