Le Olimpiadi di Tokyo 2020 possono essere un’occasione per riscoprire tutto il fascino dei quartieri della Tokyo antica e moderna.
Camminare per le strade di Tokyo, infatti, rappresenta un vero e proprio viaggio nel tempo che si muove tra storia e modernità attraverso elementi simbolici come insegne luminose e lanterne tradizionali, templi sacri e avveniristici grattacieli, binari sopraelevati della metropolitana, botteghe tradizionali e centri commerciali high tech.
La storia della città di Tokyo
Il nome Tokyo non è solo il nome della capitale ma anche quello di una delle 47 prefetture in cui è suddiviso il Paese. Vivono a Tokyo 14 milioni di abitanti e questa capitale d’oriente è il risultato dell’agglomerazione urbana di diverse città fuse tra loro sino a formare la metropoli che oggi conosciamo.
La storia della città è relativamente recente, divenne capitale nel 1868, la città era stata fino a quel momento la sede del governo feudale con il nome di Edo, mentre la residenza imperiale si trovava a Kyoto.
La costruzione di Tokyo iniziò nel 1603, quando l’imperatore assegnò lo shogunato ai comandanti militari che di fatto governavano il Giappone, mentre l’imperatore, in qualità di discendente degli dèi, si dedicava alle questioni religiose, iniziò così il periodo Edo.
La dinastia degli shogun resse il Paese del Sol Levante sino alla definitiva sconfitta subita durante la guerra civile, conflitto che portò alla restaurazione imperiale.
All’inizio del XVII secolo, quella che sarebbe divenuta Tokyo si trovò al centro di uno sviluppo che l’avrebbe condotta in pochi anni a divenire la più grande città nipponica.
Quando lo shogun Tokugawa impose ai feudatari di risiedere in città con le proprie famiglia, Edo divenne un grande polo attrattivo per migliaia di persone richiamate dalle opportunità offerte dalla corte. In poco tempo la popolazione si moltiplicò, tanto che si rese necessaria la creazione di nuovi quartieri residenziali, tra cui anche il celebre Yoshiwara, il quartiere del piacere, inaugurato nel 1657.
Con 1 milione di abitanti, già nei primi anni del XVIII secolo Edo si affermava come la città più grande del mondo, nel 1867 la capitale imperiale venne spostata da Kyoto a Edo che prese quindi il nome di Tokyo, che divenne la capitale di tutto l’oriente.
La città antica
In alcuni quartieri di Tokyo si può respirare ancora l’atmosfera della città bassa, quella popolare in parte risparmiata dalla distruzione del secondo conflitto mondiale, sono quelli a nord di: Ueno, Asakusa, Yanaka.
Le botteghe, i mercati, le case basse, i vicoli stretti e labirintici ancora oggi attivi, ripropongono la stessa atmosfera di un tempo.
Il quartiere di Yanaka è stato il prescelto da generazione di artisti e scrittori per la sua prossimità all’università delle arti, mentre nell’area verde di Ueno, secondo la tradizione del feng shui, a nord est del Castello di Edo, furono costruiti diversi templi immersi nel verde con lo scopo di allontanare gli spiriti maligni. Quando cadde lo shogunato, il parco venne donato alla municipalità di Tokyo e da allora attrae abitanti e visitatori.
Lungo il fiume Sumida si staglia il quartiere di Asakusa e vi si accede dalla maestosa Kaminarimon, la porta del tuono, nome che deriva dalle statue poste ai lati di cui una rappresenta il dio del vento e l’altra il dio del tuono. Attraversandola si entra nel cuore vivo di un vivace percorso tra i colori delle botteghe e street food tradizionale conduce al tempio Senso-ji, una pagoda a cinque piani che costituisce il più antico della città e luogo di grande richiamo per i credenti buddhisti.
Nell’area circostante al tempio Senso-ji solitamente si trovano molti risciò, che in giapponese si chiamano “jinrikisha”.
La Tokyo moderna
Al centro della metropoli si trova la Tokyo Tower, fu costruita nel 1958 e da allora caratterizza lo skyline della città richiamando nelle fattezze la Tour Eiffel di Parigi e spiccando tra gli altri grattacieli per il suo colore rosso.
Il quartiere più esclusivo di Tokyo è Ginza e si caratterizza per un’antica vocazione al commercio che iniziò quando lo shogun Tokugawa bonificò la zona paludosa rendendola disponibile ad essere abitata da commercianti e mercanti.
Ginza si traduce con “fonderia d’argento” perché proprio in questo quartiere nacque la zecca nel 1612 e ancora oggi il denaro circola ampiamente tra le sue vie che ospitano banche, cinema, boutique di lusso, gallerie d’arte e ristoranti d’alto livello.
Il paesaggio non è mai scontato, scolpito dalle ardite architetture dei grattacieli e dalle facciate degli edifici tradizionali come Kabuki-za, il principale teatro di Tokyo delle tradizionali rappresentazioni.
Ad ovest di Ginza si trovano due aree particolarmente apprezzate per la concentrazione di centri commerciali e soprattutto spazi espositivi che hanno trasformato il quartiere in un vero e proprio polo culturale.
Poco distante si trova la parte più nuova della capitale nipponica con le aree che appaiono in continuo cambiamento, e la vita che si presenta frenetica anche nelle ore notturne per la presenza di numerosi locali, karaoke, luoghi d’incontro e sale di Pachinko, il gioco d’azzardo dei giapponesi.
Nel quartiere di Shibuya si trova la Tokyo Sky Tree, completata nel 2012 con i suoi 634 metri è la torre più alta del mondo, ma anche i Neko cafè all’interno dei quali è possibile intrattenersi con i gatti che vengono messi a disposizione dai titolari, e il più affollato attraversamento pedonale del Paese che vede passare sulle strisce pedonali oltre un milione di persone al giorno.
Nei pressi di Shibuya si trova Harajuku il cuore della cultura giovanile e delle nuove tendenze sempre più stravaganti che caratterizzano le nuove generazioni e che proprio qui trovano a loro disposizione negozi esclusivi e mercatini dall’offerta davvero originale.