Calcio e Covid, iniziano Serie A e serie B: unici torneo al mondo con Green Pass e anche limitazioni. Perchè?

Oggi inizia la serie A, l'Italia è l'unico Paese al mondo che vincola l'accesso agli stadi con il Green Pass ma mantiene anche tutte le restrizioni pure per chi ha il passaporto verde
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Oggi inizia la Serie A 2021/2022: dopo la vittoria dell’Italia all’Europeo estivo, le squadre di club tornano in campo per la prima giornata che prevede alle 18:30 Inter-Genoa e Verona-Sassuolo e poi alle 20:45 Empoli-Lazio e Torino-Atalanta. Ieri sera, intanto, è iniziata la serie B con un Frosinone-Parma spettacolare, finito 2-2 e purtroppo segnato dalla tragedia della morte di un tifoso di 46 anni deceduto improvvisamente per un malore mentre si trovava all’ingresso dello stadio Benito Stirpe.

Gli stadi tornano infatti ad avere i tifosi sugli spalti, dopo la triste stagione a porte chiuse dello scorso anno. Per entrare allo stadio, però, è obbligatorio il Green Pass (quindi vaccino, guarigione o tampone negativo nelle 48 ore precedenti), e comunque pur potendo entrare solo con il Green Pass, la capienza è limitata al 50% dei posti di ogni impianto, i tifosi devono posizionarsi a scacchiera, mantenere il distanziamento e indossare la mascherina.

Serie A e serie B sono gli unici tornei al mondo con regole così restrittive. Anche la vicina Francia, ad esempio, ha adottato il Green Pass e l’ha imposto come requisito obbligatorio per entrare negli stadi, ma proprio perchè c’è il Green Pass, negli stadi francesi non c’è alcuna altra limitazione: gli stadi sono pieni al 100% della capienza, non c’è distanziamento e non ci sono mascherine. Questa una foto di Brest-PSG, terza giornata della Ligue 1, giocata ieri sera:

Foto Ansa

E queste sono alcune immagini del pre-partita di PSG-Strasburgo, quando il club parigino ha presentato i nuovi acquisti del mercato estivo tra cui Messi, Donnarumma e Sergio Ramos il 14 Agosto:

Del Regno Unito inutile anche parlarne: non c’è nessun Green Pass e nessuna limitazione, dal 19 Luglio il Paese è tornato alla totale normalità pre-pandemia grazie alla scelta politica del premier Boris Johnson. Le mascherine sono un ricordo del passato. Negli stadi si può entrare senza alcuna limitazione, come era sempre accaduto fino a marzo 2020.

chelsea

Anche in Spagna e Germania gli stadi tornano a gremirsi di tifosi. Ci sono limitazioni per la capienza (rispettivamente 40 e 50%), bisogna mantenere il distanziamento e indossare le mascherine, ma non c’è alcun obbligo di Green Pass.

Quindi, oltre il Regno Unito che ha ritrovato la normalità, negli altri grandi Paesi europei o si fanno limitazioni per evitare assembramenti esagerati o, nel caso della Francia, si adotta il Green Pass per tornare alla normalità. Green Pass e limitazioni, quindi, sono delle alternative. O uno o l’altro. Com’è logico che sia, se il Green Pass serve a qualcosa.

L’Italia, invece, è l’unico Paese al mondo in cui il governo continua ad adottare scelte senza alcuna ragione: ci sono tutte le limitazioni, ma anche il Green Pass. E allora che senso ha il Green Pass? A cosa serve? Allo stadio con limiti di capienza, posti a scacchiera, distanziamento e mascherine ci siamo già andati a Giugno per gli Europei. E non c’era alcun Green Pass. Adesso è stato introdotto obbligatorio persino per gli addetti ai lavori (fotografi, giornalisti, operatori tecnici), pur non essendo espressamente previsto dal decreto del Governo. Ma non è aumentata la capienza degli spazi in tribuna stampa. Che senso ha? 

Tra l’altro ancora l’Italia è tutta in zona bianca. Allo scattare delle prime zone gialle a partire dal 30 Agosto, in quelle aree la capienza degli stadi sarà limitata ad appena 2.500 posti. E poi in zona arancione si tornerà alle porte chiuse.

Ah, intanto l’Ungheria, l’unico Paese che proprio agli europei aveva aperto il suo stadio al 100% per tutti i tifosi senza distanziamento e mascherine, è il Paese con il più basso tasso di contagi e incidenza del virus in tutto il continente europeo.

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