All’indomani della conferma di 7 contagi, i primi dopo oltre un anno, Wuhan ha annunciato test per tutti i suoi residenti, come risposta immediata contro il Covid-19. Nel capoluogo dell’Hubei, dove il nuovo Coronavirus è apparso a fine 2019, era accaduto qualcosa di simile lo scorso anno, dopo il termine del lockdown e il ritorno alla normalità deciso ad aprile.
“Wuhan sta affrontando una situazione grave per la prevenzione e il controllo” della pandemia, ha spiegato un funzionario. “Per garantire la salute della popolazione della città” di 11 milioni di abitanti, ha aggiunto, “è stato deciso di avviare il test dell’acido nucleico per tutti i residenti e verranno esaminati prontamente i casi positivi e asintomatici per eliminare pericoli nascosti“.
La Cina, che ha annunciato di aver praticamente debellato l’epidemia dalla primavera del 2020, sta affrontando da qualche settimana la più diffusa recrudescenza del virus dallo scorso anno. Con almeno 300 nuove infezioni confermate in totale a luglio in tutto il Paese, questa ondata di contagi rimane tuttavia molto contenuta, rispetto ai dati registrati in altri Paesi. La nuova situazione epidemiologica è però rilevante in termini di estensione geografica: più di una dozzina di province sono ormai colpite, compresa l’area di Pechino.
I timori sono soprattutto concentrati sulla variante Delta, rientrata in Cina dopo il focolaio nel Guangdong di giugno, con i primi casi accertati il 20 luglio all’aeroporto internazionale di Nanchino, a causa dello strategico ruolo di transito che ricopre Wuhan nel sistema economico e dei trasporti all’interno della Cina. I contagi annunciati lunedì sono stati trasmessi localmente dai lavoratori migranti della zona economica di Wuhan, risultando i primi da giugno 2020.
La città di Yangzhou, vicino a Nanchino, ha 1,3 milioni di abitanti ed è stata l’ultima dove le autorità locali hanno ordinato ai residenti di rimanere in casa a seguito dei test di massa che hanno fatto emergere poche decine di nuove infezioni. Ogni famiglia può mandare fuori solo una persona al giorno per fare acquisti di beni di primaria necessità. L’annuncio arriva dopo che la destinazione turistica di Zhangjiajie, nell’Hunan, e la vicina Zhuzhou hanno emesso ordini simili nei giorni scorsi relativi a oltre due milioni di persone. Pechino, inoltre, oltre ad aver rinviato l’apertura delle scuole, ha impedito ai turisti di entrare nella capitale durante l’alta stagione delle vacanze estive e ha chiesto ai residenti di non fare viaggi se non per comprovata necessità.