Covid, l’ennesima scivolata di Bassetti: “Oggi in terapia intensiva anche i ricoverati dalla terza ondata”. Che però è finita da 5 mesi

I pazienti ormai negativizzatisi ma ricoverati in terapia intensiva che non possono essere staccati dal respiratore vengono contati come attuali casi COVID
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Salgono i ricoveri in terapia intensiva? Intanto cominciamo a non contare più quei soggetti che sono diventati negativi al virus, perché non è corretta una conta di questo tipo. E’ evidente che, se sommi un mattone e un muro, quel mattone fa andare il muro sopra una certa misura“. E’ quanto dichiarato all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova. “Molti dei reparti di terapia intensiva – spiega – mi pare che abbiano ancora ricoverate persone della terza ondata” di COVID, “e se c’è ancora qualche paziente che non può essere staccato dal respiratore viene contato come un caso COVID. Cerchiamo di ricontare i ricoveri in terapia intensiva mettendo all’interno soltanto quelli che sono attualmente positivi e con una polmonite, questo è il primo passaggio. Poi è evidente che in questo momento c’è un aumento dei contagi – conferma Bassetti – però, se si guardano i numeri, in Italia ci sono 35mila contagi alla settimana e in una settimana abbiamo avuto circa 90 ingressi in terapia intensiva che vuol dire una media tra 10 e 13 al giorno. Nella terza ondata era un numero 10 volte maggiore“.

Noi oggi dei contagiati ricoveriamo in terapia intensiva circa lo 0,1%, mentre quando non c’erano le vaccinazioni ricoveravamo l’1% – spiega ancora Bassetti – quindi è chiaro che c’è un po’ di pressione, ma non è come quella che abbiamo avuto nelle ondate precedenti perché c’è l’effetto deterrente sui ricoveri gravi da parte della vaccinazione. Purtroppo quello che oggi stiamo vedendo, e io lo vedo nei miei reparti, è che il 90% dei ricoveri è di non vaccinati. E spero – conclude l’infettivologo – che mano a mano che aumenterà il numero di vaccinati con due dosi diminuirà questa pressione“.

Si tratta dell’ennesima scivolata del medico ligure: la terza ondata è finita ad aprile, 5 mesi fa, e ovviamente tra i ricoverati di oggi nelle terapie intensive d’Italia non c’è un solo paziente della terza ondata, bensì sono tutti ingressi delle ultime settimane. Nell’ultima settimana, inoltre, la media degli ingressi giornalieri nelle terapie intensive è superiore a 20, il doppio rispetto a quanto afferma Bassetti. Anche la percentuale dei ricoveri in terapia intensiva è falsa: siamo allo 0,3% oggi, esattamente come un anno fa. L’unico dato giusto l’ha detto quando ha spiegato che nella terza ondata entrava in terapia intensiva un numero di pazienti dieci volte superiori ad oggi. E’ vero, ma è anche vero che durante la terza ondata avevamo un numero di contagi dieci volte superiore a quello di oggi. La nuova ondata è soltanto appena iniziata, e fare un confronto oggi che abbiamo una media giornaliera di 5-6 mila nuovi casi, con la terza ondata quando per sei mesi abbiamo avuto una media di 35-40 mila nuovi casi giornalieri, è assolutamente fuorviante. I conti si faranno quando arriveremo a 40 mila casi giornalieri, come accaduto per la terza ondata. E soltanto lì confronteremo il numero di ricoverati con quello di allora. Intanto per Bassetti registriamo l’ennesima clamorosa scivolata.

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