Covid, dati a confronto: 13 agosto 2021 – 13 agosto 2020, un anno fa la situazione epidemiologica era molto migliore

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1 anno fa, 13 agosto 2020: 51.188 tamponi, 523 nuovi casi, 6 morti. Positivi generali 14.081, di cui 786 ricoverati in ospedale, 55 ricoverati in terapia intensiva.

Ieri, 13 agosto 2021: 225.486 tamponi, 7.409 nuovi casi, 40 morti. Positivi generali 124.250, di cui 3.033 ricoverati in ospedale, 369 ricoverati in terapia intensiva.

Rispetto allo stesso giorno dell’anno scorso, i tamponi sono più che quadruplicati. I casi positivi, però, sono non 4 volte in più, ma 14 volte in più.

I morti, ieri, sono stati 40 su 7.049 nuovi casi, con tasso di letalità dello 0,55%; nello stesso giorno del 2020, vi sono stati 6 morti su 523 nuovi casi, con tasso di letalità dell’1,1%. Tasso di letalità dimezzato.

I casi positivi ieri, sono stati il 3,3% dei tamponi; nello stesso giorno del 2020 il tasso dei positivi rispetto ai tamponi era dell’ 1%, quindi, in questa fase, è triplicato il tasso di positività sui tamponi.

Sempre a ieri, il tasso di ospedalizzazione sui positivi generali è stato il 2,5% circa; 1 anno fa il 5,6%, quindi, a oggi, il tasso di ospedalizzazione si è ridotto del 55%;

Sempre a ieri, il tasso di terapie intensive sui positivi generali è stato dello 0,3%; 1 anno fa era lo 0,4%, ossia il 30% in meno quest’anno.

Considerazioni finali. È vero che si sono ridotte della metà le morti rispetto ai positivi e anche le ospedalizzazioni rispetto i positivi, di 1/3 le terapie intensive rispetto ai positivi. Vi è però il dato in controtendenza della triplicazione dei positivi rispetto ai tamponi. In più, è vero che si è dimezzato il dato delle ospedalizzazioni rispetto ai positivi e si è ridotto di 1/3 quello delle terapie intensive rispetto ai positivi, ma è pur vero che i posti in ospedali e quelli in terapie intensive sono un numero finito, che gli occupanti dei posti ospedalieri sono quasi 4 volte in più a oggi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e che gli occupanti i posti in terapia intensiva sono 6/7 volte in più. Le percentuali ridotte sui positivi, lasciano il tempo che trovano in termini di aggravio concreto. Di fatto, l’aggravio su ospedali e terapie intensive quest’anno è in forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quindi i positivi in più sono un dato di fatto e inevitabilmente permangono complicazioni e queste anche tra i vaccinati. In questo senso, purtroppo, il Green Pass favorisce positivi in più, poiché persone vaccinate, ma che possono essere portatori e trasmettitori di virus, sono tranquillamente in giro senza protezioni. Dal nostro punto di vista sembra che pochi benefici, a ora, siano riscontrabili in conseguenza dei vaccini e ancora meno in conseguenza del Green Pass e anche quello sulla riduzione delle morti in percentuale è di difficile valutazione, poichè questo dato può avere anche altre cause. In linea generale, chi ci dice che le riduzioni in percentuale di tutte le complicazioni esaminate, comprese le morti, derivino dall’efficacia dei vaccini e non, per esempio, da una perdita fisiologica di aggressività del virus? Anzi, il forte aumento dei positivi e la diminuzione del tasso di incidenza sui positivi in riferimento a morti ( tasso di letalità), ospedalizzazioni e terapie intensive, potrebbe avere una giustificazione più per una questione endemica, per virus, cioè, che circola e anche più di prima, poiché prende confidenza via via di più con il corpo umano e che continua a dare complicazioni medie, ma in misura percentuale dimezzata rispetto ai positivi. Se alla base della diminuzione di complicazioni in percentuale rispetto ai positivi ci sia l’efficacia dei vaccini o una naturale endemia sarà sempre un enigma, poco dimostrabile. Di certo, a ora, vi è che dalla vaccinazione ci si attendeva una forte diminuzione dei positivi, cosa che invece non è, anzi, questi sono fortemente aumentati con complicazioni inattese. Per il resto, chi vivrà, vedrà.

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