Covid, il 25% dei ricoverati in Sicilia è vaccinato: i numeri della regione più colpita dalla nuova ondata

Covid, la Sicilia è la regione più colpita dalla nuova ondata: il 25% dei ricoverati (sia in reparto che in terapia intensiva) nella regione è vaccinato
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La Sicilia è di gran lunga la regione più colpita da questa nuova ondata di contagi da SARS-CoV-2. Dal 12 agosto ad oggi, la regione ha superato i 1.000 nuovi casi giornalieri quasi ogni giorno e la situazione dei ricoverati è gradualmente peggiorata, fino a portare la Sicilia oltre le soglie di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti di degenza ordinaria stabilite per il passaggio in zona gialla. Si attende solo l’ufficialità per il passaggio della regione nella zona in cui riprendono le restrizioni, a partire da lunedì 30 agosto.

Ieri, martedì 24 agosto, il Presidente della regione Nello Musumeci ha fornito alcuni numeri sui ricoverati. Il 24 agosto, la Sicilia ha registrato “altri 14 ingressi in terapia intensiva, che fanno salire a 102 le persone attualmente ricoverate. Sono donne e uomini che il Covid-19 ha attaccato duramente e che rischiano – è duro dirlo ma è la drammatica verità – la vita. Ben 78 di loro non sono vaccinati. In degenza ordinaria il trend non cambia. Dei 729 attuali degenti, 552 non hanno fatto neppure una dose di siero”, ha scritto Musumeci in un post su Facebook, rinnovando l’appello a vaccinarsi.

In particolare, dei 102 ricoverati in terapia intensiva, 12 sono stati vaccinati con ciclo completo e 7 hanno ricevuto una sola dose. Questo significa che il 18% delle persone in terapia intensiva in Sicilia in questo momento era stato vaccinato (con una o due dosi). Dei 729 ricoverati in degenza ordinaria, 130 sono vaccinati con ciclo completo e 47 con una sola dose. Questo significa che il 24% dei ricoverati in reparto è vaccinato (con una o due dosi di vaccino).

I dati dimostrano, dunque, che in Sicilia il 75% dei ricoverati totali non è vaccinato, quindi il 25% dei ricoverati (sia in reparto che in terapia intensiva) è vaccinato. Non si tratta di numeri indifferenti: un quarto dei ricoverati siciliani ha ricevuto il vaccino. È l’ennesima dimostrazione del fatto che i vaccini non offrono una completa protezione dal virus. Anche chi è vaccinato, può contagiare ed essere contagiato, può finire in ospedale o addirittura morire.

È ormai evidente che i vaccini che sono stati sviluppati finora non sono in grado di fermare la pandemia, così come era stato annunciato durante le prime fasi di sviluppo dei sieri. Più che affidarsi ai vaccini, sempre più esperti sostengono l’importanza delle cure domiciliari precoci, per affrontare una malattia semplice da curare ai primi sintomi, con farmaci comuni, prima che diventi una malattia in grado di portare al ricovero o alla morte.

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Peter McCullough: “i vaccini non funzionano e stanno creando una fuga immunitaria del virus, stiamo giocando con Madre Natura. Adesso i vaccinati sono i più a rischio, si sentono al sicuro erroneamente”

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