Israele, 8.730 casi e 46 morti in un giorno quasi tutti tra i vaccinati. Gli scienziati: “Non doveva andare così”

Covid-19, in Israele la situazione continua a peggiorare drammaticamente: brusco aumento di casi e contagi quasi tutti tra i vaccinati. Gli esperti sorpresi: "Non doveva andare così"
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Record di 8.730 nuovi casi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Israele: non erano mai stati così tanti negli ultimi 6 mesi, cioè da inizio di febbraio. Lo indicano i dati diffusi dal ministero della sanità che registrano su circa 143mila tamponi per un tasso di positività del 6.2%, anche questo un record. Anche il numero dei morti giornalieri, ben 46, ha raggiunto i livelli dello scorso febbraio. Le persone attualmente positive nel Paese, che conta 9 milioni di abitanti, sono 55.323, di cui 559 si trovano in gravi condizioni nei reparti di terapia intensiva.

In Israele hanno ricevuto la prima dose di vaccino più di 6 milioni di abitanti (67,5% della popolazione totale); la seconda dose 5 milioni e 625 mila abitanti (62,6% della popolazione); la terza dose (di cui sono iniziate le somministrazioni tre settimane fa) 1 milione di abitanti (l’11,1% della popolazione totale del Paese).

La stragrande maggioranza dei contagiati è tra i vaccinati, nonostante il virus stia circolando in modo prevalente nelle fasce giovani della popolazione dove ci sono circa la metà dei ragazzi non vaccinati (che però vengono meno colpiti dal contagio):

israele contagi

Lo scienziato Usa Eric Topol, postando il grafico dell’impennata dei contagi registrati in Israele con la variante Delta, ha detto: “Non doveva andare così. I casi sono scesi a zero a giugno dopo una delle campagne di vaccinazione più aggressive al mondo, poi è arrivata Delta“.

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