La scuola è appena iniziata e la didattica a distanza è già scattata per circa un migliaio di studenti (su 500mila) delle province di Milano e di Lodi, 37 classi.
Le quarantene riguardano grandi e piccoli, e seguono la rilevazione di un compagno positivo, con stop alle lezioni in presenza per evitare l’allargamento dei focolai.
Coinvolti nidi, scuole dell’infanzia, primarie, medie e superiori.
Un esempio è l’istituto alberghiero Carlo Porta, dove le lezioni sono ricominciate il 9 settembre: una classe è passata alla didattica online da ieri. Dopo la conferma di un caso positivo, la preside Rossana Di Gennaro ha avvisato le famiglie e disposto l’avvio delle lezioni da remoto. I compagni dello studente positivo sono considerati “contatti stretti” e quindi devono rimanere a casa per un periodo preciso, diverso tra vaccinati e non: i primi, se hanno completato il ciclo da almeno due settimane, restano in quarantena per 7 giorni e poi devono sottoporsi a un tampone molecolare o antigenico. Se il risultato è negativo, l’alunno può tornare a seguire le lezioni in presenza dal giorno successivo. Per chi invece non è vaccinato il periodo è di 10 giorni (previsto, anche in questo caso, un tampone negativo per poter rientrare in classe).
Gli insegnanti non fanno parte dei contatti stretti e quindi non devono rispettare la quarantena.
L’alunno risultato positivo può tornare a scuola dopo l’esito negativo del tampone molecolare eseguito al decimo giorno dalla comparsa della positività o dei sintomi, che devono essere assenti da almeno tre giorni. E’ prevista la fine dell’isolamento dopo 21 giorni e una settimana senza sintomi, anche per i pazienti che dovessero risultare positivi a lungo.