Romania, il parlamento boccia il Green Pass sul lavoro: “emergenza sanitaria non giustifica privazione dei diritti fondamentali”

Oggi in Romania il parlamento ha bocciato una proposta di legge che voleva introdurre il Green Pass obbligatorio per il lavoro. I deputati liberali e socialisti hanno votato insieme contro l'idea che, comunque, prevedeva tamponi gratis per tutti
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La Romania sta vivendo la più grave e drammatica ondata di contagi e di morti per il Covid-19: i casi positivi giornalieri superano stabilmente i 15.000 da ormai tre settimane in un Paese che conta 19 milioni e 300 mila abitanti. Mai, nelle precedenti ondate di 2020 e inizio 2021, erano stati superati i 10.000 contagi al giorno: la situazione adesso è peggiorata in modo drammatico dopo un’estate completamente Covid-free, in cui nel Paese dell’Europa orientale si erano completamente svuotati tutti gli ospedali e i contagi erano stati azzerati per oltre 4 mesi, da metà maggio a metà settembre. In molti attribuivano alle vaccinazioni il merito del miglioramento della situazione estiva, anche se in Romania è vaccinato soltanto il 37% della popolazione nazionale. Evidentemente, però, non erano i vaccini a determinare uno scenario così roseo nei mesi scorsi, perchè adesso la situazione è improvvisamente precipitata. Nonostante il 37% di vaccinati, che non sono la maggioranza della popolazione ma che comunque sono più di zero come invece succedeva durante le precedenti ondate quando i vaccini neanche esistevano.

Oltre ai contagi, in Romania stanno morendo 500 persone al giorno da due settimane: una cifra enorme, in rapporto agli abitanti del Paese. Le autorità locali stanno tentando di arginare la situazione in tutti i modi possibili, e per questo motivo oggi è arrivato in parlamento un progetto di legge che prevedeva l’introduzione del Green Pass sul lavoro, seguendo il “modello” italiano. La proposta, però, è stata bocciata in modo trasversale da socialisti e liberali. Parlamentari di destra e di sinistra si sono alleati in parlamento contro l’idea di rendere obbligatorio il passaporto verde per lavorare, mentre nel Paese è già in vigore per alcune attività come bar e ristoranti al chiuso. I parlamentari che hanno bocciato il progetto di legge hanno spiegato che “l’emergenza sanitaria non giustifica la privazione dei diritti fondamentali dei cittadini“. Nel progetto di legge bocciato, era comunque previsto che i tamponi per ottenere il Green Pass fossero completamente gratuiti per i cittadini.

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