Secondo quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-ISS in corso questa mattina, l’indice RT torna sopra l’1 per la prima volta dal 27 Agosto e si attesta a 1,15, contro lo 0,96 della scorsa settimana.
Aumenta anche l’incidenza, a 53 casi per 100mila (contro 46 per 100mila di sette giorni fa), sopra la soglia di rischio di 50 per 100mila.
Sopra la soglia epidemica anche l’indice di trasmissibilità sui ricoveri ospedalieri.
“L’incidenza settimanale a livello nazionale è in risalita: 53 per 100mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021) vs 46 per 100.000 abitanti (22/10/2021 -28/10/2021), dati flusso Ministero Salute. Nel periodo 13 ottobre – 26 ottobre 2021, l’RT medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. E’ stabile e sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 vs Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021),” precisa l’ISS.
In salita l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive: “Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 4 novembre) vs il 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28/10). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% vs il 4,5% al 28/10“.
Nell’ultima settimana tutte le Regioni risultano classificate a rischio moderato, in aumento quindi rispetto al precedente monitoraggio quando erano 18 su 21 (comprese le due province autonome di Trento e Bolzano). Quindici Regioni riportano un’allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 vs 6.264 della settimana precedente): la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% vs 33% la scorsa settimana). E’ stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 20%).